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Economia
Manovra, anche Conte contro Moscovici: "Stop a valutazioni politiche"

Moscovici ora finisce nel mirino anche di Giuseppe Conte. Dopo esser stato bersagliato dalle critiche dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il commissario europeo agli Affari economici e monetari diviene oggetto delle lamentele anche da parte del presidente del Consiglio che sul tema del rapporto tra l'Italia e i rappresentanti dell'esecutivo comunitario ha sempre evitato lo scontro frontale con espo. 

"Voglio parlare con la Commissione Ue nelle sedi appropriate e in quelle sedi ribadirò la nostra posizione. Non voglio neppure immaginare che la Commissione Ue sia condizionata da valutazioni di ordine politico che riguardano prospettive inappropriate da discutere in sede istituzionale", ha spiegato il presidente del Consiglio in conferenza stampa ad Algeri rispondendo a una domanda sulle nuove critiche mosse da esponenti europei alla manovra italiana.

Riferendosi a Moscovici, Conte ha detto di "aspettarsi da un Commissario europeo che sia molto cauto nelle valutazioni che hanno una chiara incidenza e una chiara coloritura politica". "Le dichiarazioni di Moscovici -  ha aggiunto il primo ministro italiano - riguardano il dibattito politico in corso ma non hanno nulla a che vedere con l'azione istituzionale della Commissione Ue. Se vogliamo alimentare il dibattito politico magari anticipando i tempi rispetto alle elezioni europee'... ma 'non credo che un Commissario Ue debba partecipare a questo dibattito", ha concluso.

"Credo, spero che l'Italia riveda il progetto di bilancio, questa è la nostra attesa", aveva spiegato il commissario agli Affari economici prima dell'inizio della riunione dell'Eurogruppo. Il commissario francese ha aggiunto: "Non prevedo che il dialogo con l'Italia si interrompa, la mia linea è dialogo, dialogo, dialogo".

Quanto alle decisioni future, Moscovici ha detto che per ora si deve stare al calendario stabilito.  Il francese ha notato come sia la prima volta che la Commissione 'e' stata condotta a dare un parere negativo su un progetto di bilancio e a chiederne una revisione". Ora "e' importante che il ministro Tria spieghi cio' che l'Italia conta di fare nei prossimi giorni per rispondere alle nostre valutazioni e alle nostre richieste, che sono sostenute dai ministri finanziari'. Il problema e' rispettare delle regole 'che sono di buon senso perche' riducono il debito che pesa sulle famiglie".

Moscovici ha ribadito che la Commissione agisce 'con spirito di dialogo' e che intende difendere regole 'che sono estremamente precise: chiedono che la Commissione assicuri che i progetti di bilancio rispondano a criteri sulla sostenibilita' del debito e sul miglioramento del debito: nel caso dell'Italia constatiamo una deviazione importante del deficit strutturale, pensiamo che il debito rischi di aumentare".

Quanto alla prossima tappa, cioè se la Commissione si sta avviando a preparare la procedura per mancato rispetto della regole del debito da parte dell'Italia, Moscovici non ha voluto fornire indicazioni: "Noi aspettiamo la risposta dell'Italia il 13 novembre, l'8 novembre di saranno le nuove stime economiche della Commissione, noi rispettiamo regole e tempi con rigore e fermezza, trattando tutti allo stesso modo".

In sostanza: la decisione sull'eventuale procedura non è in agenda adesso perchè bisogna vedere che cosa risponderà l'Italia. Moscovici ha ribadito che 'l'interlocutore è il ministro Tria e credo che abbiamo compreso che occorre che l'Italia rispetti le regole, agisca nel quadro europeo: auspico un nuovo progetto di bilancio, in tutti i casi non immagino che il dialogo si interrompa, il dialogo restera' tra amici, sara' costruttivo, non posso adesso saltare alle conclusioni".

Quanto alla legittimità della Commissione e alla denominazione della manovra italiana come 'manovra del popolo', criticata dai partiti di governo in Italia, Moscovici ha detto: "Manovra del popolo? E' un messaggio politico, io rispetto la politica ma voglio dire che la Commissione ha una sua legittimazione democratica". Non va bene impostare le questioni in modo 'sommario', non credo che il bilancio vada bene per la popolazione se il risultato è un aumento del debito che significa oneri per 65 miliardi all'anno".

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