Manovra, Patuelli (Abi): "Utili delle banche? Hanno già pagato da sole la crisi, tasse oltre il 50%" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 11:47

Manovra, Patuelli (Abi): "Utili delle banche? Hanno già pagato da sole la crisi, tasse oltre il 50%"

"Non credo che le banche scaricheranno sui clienti le maggiori tasse e contributi previsti dalla manovr". Lo afferma il presidente dell'Abi Antonio Patuelli 

di Elisa Mancini

Manovra: Patuelli, redditi delle banche già tassati sopra il 50%

 "Non partecipo alla polemica politica e alle campagne elettorali" ma "i numeri non sono esatti. Perché non bisogna confondere i ricavi lordi con gli utili netti. I numeri da esaminare sono quelli già tassati". Considerate le imposte che bisogna pagare sui dividendi, "la tassazione sui redditi lordi bancari è nettamente superiore al 50%". Lo ha affermato il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, in una intervista in collegamento con la Festa dell'educazione finanziaria di "TuttoSoldi", del quotidiano La Stampa. Patuelli ha sottolineato che "le banche hanno subito per molti anni crisi varie e tassi quasi a zero o negativi".

E ora operano di nuovo con tassi di interesse ufficiali inferiori a quelli di Usa e Gran Bretagna. Le banche, ha proseguito,  "si muovono spesso anche di fronte a emergenze, per esempio quelle climatiche, terremoti, alluvioni, che purtroppo sono continue e in tutti questi casi pongono in essere iniziative di carattere sociale, sospendendo quelli che sono i mutui, andando incontro alle emergenze senza che ci obblighi nessuna legge. E abbiamo un domani che non dà certezze".

"Le banche non scaricheranno sui clienti i costi"

"Non credo" che le banche scaricheranno sui clienti le maggiori tasse e contributi previsti dalla manovra. Lo afferma il presidente dell'Abi Antonio Patuelli all'evento 'Tuttosoldi' organizzato da La Stampa. "Negli ultimi anni - ha detto Patuelli - i conti correnti sono rimasti fermi perché c'è una sfrenata concorrenza, tra conti fisici e conti correnti tecnologici. Fra l'altro è una concorrenza che non è nazionale perché i conti correnti tecnologici nell'unione bancaria sono circolanti, quindi la concorrenza tiene molto bassi questi prezzi. E la concorrenza è il miglior strumento di controllo dei prezzi. Poi noi abbiamo la vigilanza molto attiva di Banca d'Italia e Bce che stanno molto attenti anche a questo, quindi il rischio non lo vedo proprio concreto".