"Serve un Piano Marshall per l'Italia". E Marchionne fa pace con Renzi

Nessuna chiusura in Italia, disgelo con Renzi e la proposta di un "Piano Marshall". Sergio Marchionne conferma la promessa di consolidare la presenza tricolore. E striglia il governo sull'esigenza di rilanciare il Paese con un progetto simile al sostegno americano del dopoguerra. "Gli italiani - ha spiegato Marchionne - devono affrontare le difficoltà di tutti i giorni aspettano decisioni e leggi che incidono positivamente sulla loro quotidianità. E questi argomenti sono certamente quelli di tipo economico e quelli che riguardano il lavoro".
Per questo il Governo "deve scegliete le cinque cose più importanti, cinque cose che si possono fare ora. Datevi 90 giorni di tempo per realizzarle e poi passate alle cinque successive". Dal punto di vista delle imprese, invece, le priorità del 'piano Marshall italiano' sono, tra le altre, la semplificazione e la riforma di "un sistema giudiziario lento e inefficiente, con tendenze a volte anti industriali". Alle imprese, inoltre, "ci piacerebbe anche vedere comportamenti per limitare le spese e gli sprechi, della politica e della pubblica amministrazione".
La mattinata trascorsa a Firenze è stata l'occasione per una stretta di mano con il sindaco Matteo Renzi. I due erano stati attori di una "crisi" dovuta ai giudizi critici espressi dall'Ad capoluogo toscano. Marchionne ha trascorso la mattinata a Firenze per partecipare all'assemblea 2013 della Confindustria locale ed e' arrivato al teatro comunale del capoluogo a bordo di una Lancia Thesis. Diverso lo 'stile' del sindaco, giunto all'assemblea con una bicicletta, rigorosamente viola. Renzi e Marchionne hanno poi trovato posto in sala seduti uno di fianco all'altro: l'a.d. Fiat ha sottolineato con un 'convinto' applauso il passaggio di uno dei relatori in cui, rivolgendosi alla platea, ha detto: "Dovete essere orgogliosi di avere un sindaco come Renzi". Al termine dell'assemblea Marchionne ha detto di aver parlato con Renzi: "Ho anche tentato di vendergli una nostra macchina".