La svolta al Colle sotto la lente dell'economia. Sponda per Renzi sul taglio delle tasse
L'ultimo atto da giudice della Corte Costituzionale è stata la bocciatura dei quesiti referendari presentati dalla Lega Nord sull'abolizione della riforma pensionistica che porta il nome dell'ex ministro del Lavoro del governo Monti Elsa Fornero. Sul fronte dell'economia la biografia del dodicesimo Presidente della Repubblica è piena di attenzioni da parte del prossimo inquilino del Quirinale ad alcuni nodi strutturali del sistema Italia. Quali?
In primis ci sono l'equità sociale, la concorrenza e il libero mercato. Ma anche la razionalizzazione della spesa pubblica in un'ottica di redistribuzione delle risorse e di riduzione della pressione fiscale. Punti fermi che emergono soprattutto nell'arco dalla sua permanenza a Palazzo Chigi quando ha ricoperto la carica di vicepresidente del Consiglio nel primo governo D'Alema.
La sua natura da cattolico progressista emerge quando l'esecutivo D'Alema alza lo sguardo e decide d'inserire fra i suoi obiettivi da conseguire in sede europea l'inclusione nel mercato del lavoro dei più giovani. Tema su cui Mattarella ha spinto in più occasioni, denunciando il conflitto generazionale e che torna ora di grande attualità in un Vecchio Continente in cui i Paesi del Sud Europa sono funestati dalla disoccupazione under 24 e impegnati nella difficile sfida del rilancio della crescita economica.
Infine, da giurista, Mattarella oltre ad essere un europeista convinto ha posto in passato anche grande attenzione al ruolo delle autonomie locali, particolarità del funzionamento della macchina amministrativa italiana.