Economia
Mediaset-Vivendi, querele e controquerele. L'Odissea inizia col botto

Al via la prima udienza al tribunale di Milano per la mancata cessione della pay tv Premium
Querele e controquerele. Vivendi e Mediaset aprono con i fuochi d'artificio la prima udienza al tribunale di Milano per la mancata cessione della pay tv Premium. Il colosso francese è convinto di essere stata danneggiata dalla campagna mediatica che ha accompagnato la vicenda e per questo chiede a Mediaset un risarcimento danni per diffamazione. Si è aperto così, con il deposito di una richiesta riconvenzionale di risarcimento danni da parte dei francesi, il contenzioso civile.
Al centro del procedimento c'è la mancata cessione del 100% di Premium ai francesi, citati in giudizio da Mediaset per non aver rispettato l'accordo sottoscritto l'8 aprile scorso. Il Biscione chiede "l'effettiva esecuzione del contratto vincolante concluso tra le parti l'8 aprile 2016" e pretende un risarcimento danni complessivo "non inferiore a un miliardo e mezzo di euro", calcolato sulla base di "un importo pari a 50 milioni per ogni mese di ritardo nell'adempimento da parte di Vivendi a partire dal 25 luglio 2016". Anche la capogruppo Fininvest ha intentato causa contro i francesi chiedendo "un risarcimento dei danni già subiti" pari "a una cifra non inferiore a 570 milioni di euro, correlati fra l'altro alla diminuzione di valore delle azioni Mediaset in conseguenza dell'accaduto, al mancato apprezzamento delle stesse ove si fosse dato corso all'esecuzione del contratto, nonché all'elevatissimo danno di immagine".
Nell'udienza di apertura delle cause intentate da Mediaset e da Fininvest contro Vivendi, Cologno Monzese ha presentato una controquerela nei confronti del gruppo francese per diffamazione in relazione alle dichiarazioni rilasciate da Arnauld de Puyfontaine (Ceo di Vivendi) in due interviste in cui giudicava ingannevoli le informazioni fornite da Mediaset su Premium prima della sigla degli accordi. E' quanto riferito da fonti legali al termine dell'udienza. La controquerela riguarda, in particolare, le dichiarazioni in cui il manager aveva sostenuto che Premium era stato venduta da Mediaset come se fosse "una Ferrari" mentre era in realta' "una Fiat Punto" e, con simile metafora, che la pay tv di Mediaset era un "McDonald's" mentre nelle trattative sarebbe stata presentata da Mediaset come "un ristorante 3 stelle".
L'azione Mediaset riguarda anche l'intervista di ieri al Financial Times in cui de Puyfontaine definiva "ingannevoli" le informazioni di Mediaset su Premium. Dal canto suo Vivendi ha presentato una richiesta danni per diffamazione contro la campagna mediatica operata da Mediaset dopo la mancata sigla del contratto di cessione di Premium.
Il giudice Vincenzo Perozziello si e' riservato di decidere sulla procedibilita' delle richieste poiche' nei casi diffamazione e' previsto un tentativo di mediazione a seguito del quale verra' decisa l'inserimento o meno di tali richieste nella causa apertasi oggi. Il giudice ha inoltre proposto l'unificazione delle cause Fininvest e Mediaset contro Vivendi, due procedimenti nati in seguito al mancato acquisto dei Premium da parte di Vivendi e alla conseguente denuncia da parte delle societa' del gruppo del Biscione. In Borsa, le Mediaset viaggiano leggermente sopra la parità (+0,3%).