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Economia
Mediobanca, Doris: quota non strategica. Se Leonardo Del Vecchio sale vendiamo

Mediobanca? Per Mediolanum non è più strategica e può esser venduta. La nota del gruppo della famiglia Doris arriva a Borsa chiusa come un fulmine a  ciel sereno, perché Ennio Doris è sempre stato un alfiere difensore dell’indipendenza di Mediobanca e del suo amministratore delegato Alberto Nagel, specialmente nell’era post-UniCredit e nella nuova fase dell’azionariato con Leonardo Del Vecchio primo socio. La società ha fatto sapere che il 3,28% di Piazzetta Cuccia è stata valutata da un esperto indipendente - nell'ambito della redazione del bilancio 2019 - che ha stimato in 9,826 euro il valore di un'azione facendolo convergere a quello di mercato: ciò ha portato il board a procedere sul rendiconto consolidato a una svalutazione (impairment) del valore di carico di complessivi 67 milioni.

Nagel
 

Il consiglio ha spiegato che il cambio di rotta su Mediobanca, avviene perché "considerate le possibili evoluzioni sulla futura governance di Piazzetta Cuccia, anche alla luce dei fattori esogeni che hanno recentemente interessato la compagine azionaria, ha ritenuto di modificare i propri obiettivi strategici passando da una logica di valorizzazione della partecipazione in un arco temporale di medio lungo termine a un approccio aperto a maggiore flessibilità". Di qui la riclassificazione da "partecipazione strategica a portafoglio Held to Collect and Sell”.

"Se Del Vecchio decidesse di salire oltre il 10% supererebbe la quota del patto e il suo voto diventerebbe determinante in assemblea. Deve essere rinnovato il consiglio e se Del Vecchio salisse al 15 o 20% è difficile che Mediolanum possa ancora avere un rappresentante in Cda. Che linea vorrà dare a Mediobanca? Sono tutte domande che ci siamo posti. Non sappiamo cosa accadrà. Se non cambierà niente magari rimaniamo. Se cambia vogliamo essere liberi di vendere”, ha spiegato poi all’Ansa l'amministratore delegato di Mediolanum Massimo Doris

"Siamo soddisfatti di come Mediobanca è gestita e del rendimento che ci ha sempre dato. Avevamo una partecipazione strategica perché la deteniamo da lungo tempo, c'era un patto molto forte e avevamo un rappresentante in consiglio. Nel tempo dal patto sono usciti vari partecipanti e si è rinnovato come patto light con meno vincoli, che oggi rappresenta il 12,5% del capitale contro il 30% e passa di prima. Poi è arrivato Del Vecchio con quasi il 10%", ha premesso Doris ripercorrendo la storia della presenza di Mediolanum in Piazzetta Cuccia. Alla domanda se ci sia sentore che la Delfin di Leonardo Del Vecchio abbia presentato domanda a Bce per superare la soglia del 10% Doris replica che la decisioni di classificare la quota come disponibile per la vendita "l'abbiamo presa sulla base delle notizie che tutti hanno. C'è un azionista che potrebbe salire e non sappiamo cosa succederà all'assemblea di ottobre o prima di allora".

Avete preannunciato la decisione di riclassificare la partecipazione all'ammistratpore delegato di Mediobanca Alberto Nagel? "E' una decisione che abbiamo presa oggi", replica Doris che, a proposito della partecipazione di famiglia in Piazzetta Cuccia, indica: "Abbiamo lo 0,5% e rimaniamo così. Più avanti vedremo, potremmo anche comprare". Quanto alla svalutazione della quota detenuta da Mediolanum in Mediobanca "a livello consolidato le azioni erano in carico a 13 euro".

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