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Economia
Messina tifa Draghi: ”Elezioni anticipate? Non facciamo fesserie"
Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo

Messina: “Elezioni anticipate? Non facciamo fesserie”

Il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina fa il tifo per il governo Draghi. È lui stesso a rivelarlo durante l’inaugurazione delle Gallerie d’Italia a Torino. “Dobbiamo fare in modo – ha detto il top manager - che questo governo duri il più a lungo possibile. Questo paese deve continuare a essere governato soprattutto se si ha una persona come Mario Draghi presidente del Consiglio. Ci manca solo che spingiamo tutti per andare ad elezioni adesso. È completamente irrealistico pensare che questa sia la soluzione migliore per il nostro paese, francamente dico non facciamo fesserie. Se questo governo continua a fare quello il lavoro che sta facendo, risolve la gran parte dei problemi che potremo avere nei prossimi 12 mesi, sia sul sociale, sia sui motori di crescita del paese, sia sulla sostenibilità del debito, a quel punto torniamo a essere un paese che ha difficoltà nella gestione come tutti i paesi al mondo". 

Chiudere con il gas russo significa recessione

Altro tema caldissimo è quello che riguarda il gas russo e la volontà italiana di abbandonare rapidamente la dipendenza dagli idrocarburi di Mosca. Un percorso che, come ha spiegato il Ministro Cingolani, potrà richiedere dai due ai tre anni. E nel frattempo? "Interrompere il rubinetto del gas – ha chiosato Messina - significa andare verso una recessione certa, perdita di posti di lavoro significativi perché è chiaro che si interrompe la produzione industriale e quindi non si può chiedere a un’azienda che interrompe la produzione di mantenere le persone e per un paese con un bilancio pubblico come il nostro non si può anche immaginare che si metta debito pubblico a sostegno di quello che sta accadendo oltre a quello che può essere fatto nella condizione attuale. Dobbiamo tutti essere consapevoli che la questione non è tra pace e condizionatori, ma tra pace e mangiamo Se entriamo in uno scenario di quel tipo è certo che ci muoviamo verso la recessione”.

Inflazione tra il 2 e il 4% nel 2023

L’aumento incontrollato dei prezzi rappresenta un problema per famiglie e imprese. L’ultimo dato parla di un’inflazione al 5,9% quest’anno. Un trend che sembrava momentaneo e che invece rischia di diventare sistemico. "Fino ad alcuni mesi fa – ha spiegato Messina - ero convinto che l'inflazione fosse una fiammata, e che potesse essere riassorbita nel corso del 2022. Oggi sono convinto che sia indubbiamente un picco in un processo che tenderà a recuperare, ma è probabile che nel corso del 2023 avremo ancora un'inflazione tra il 2 e il 4%". 

Intesa in Russia: servono ulteriori approfondimenti

"Stiamo facendo tutte le valutazioni che riguardano la nostra presenza in Russia e i crediti che abbiamo verso quel Paese – ha detto Messina - e appena avremo delle possibili soluzioni le comunicheremo. È probabile che dovremo attendere la presentazione dei risultati del secondo trimestre per fare delle valutazioni più compiute”.

Recessione? Al momento il pericolo non c’è

"Oggi non riesco a vedere questo scenario" ha spiegato Messina a proposito del rischio recessione per l'economia. "Indubbiamente ci sarà un rallentamento, ma sono convinto che rimarremo comunque con una crescita superiore al nostro potenziale storico - ha aggiunto - Noi continueremo a crescere ma in questo percorso dobbiamo aggiungere fattori abilitanti per accelerare la crescita”. 
 

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