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Economia
Milano Digital Week: Nexi e lo store del futuro

Si è svolta oggi a Milano presso il Cariplo Factory Lab la conferenza “Future Store, What’s Next”, organizzata da Nexi nell’ambito della Milano Digital Week.

Immaginiamo di entrare nel supermercato, fare la spesa sull’App del nostro smartphone o sui device forniti dal negozio, terminare il nostro giro e uscire senza fermarsi alla cassa, pagando automaticamente con l’App all’area checkout, il tutto in totale sicurezza. Questo nuovo approccio alla spesa in era digitale non è certo uno scenario futuristico, ma è  attuale e molto più vicino di quel che pensiamo, dopotutto gli Invisible Payments sono la naturale evoluzione dello shopping in negozio e online, divenendo un’opportunità anche per il retail fisico. Se n’è parlato oggi durante la conferenza “Future Store, What’s Next?”, organizzata da Nexi in occasione della Milano Digital Week, alla quale sono intervenuti, insieme a Enrico Trovati, direttore Merchant Service &Solutions di Nexi, alcuni importanti esponenti del mondo retail, ovvero  Alessandro Barchetti, Direttore Marketing & Communication di Unes SupermercatiMauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti, Gilberto Vizzini, Country Manager de Il PrismaVittorio Carena, Founder Vittorio Carena Studio e Francesco del Bosco, Head of Global e-commerce&Omnichannel di Woolrich. 

Il dibattito ha voluto mettere in evidenza i punti fondamentali dell'evoluzione digitale nel mondo del retail spaziando dal comportamento dei clienti fino ai metodi di pagamento.  A proposito di questi, Enrico Trovati ha definito il pagamento tramite app “una forma che va dal banalissimo al straordinario”, aggiungendo ad Affaritaliani.it: “Nexi si pone come supporto a tutti i merchants italiani nel portare innovazione digitale negli store, in particolare relativamente ai pagamenti, quindi parliamo di favorire la creazione di esperienze digitali sia in store che attraverso app e internet, dove il pagamento non sia un elemento di frizione ma  un elemento abilitante e inclusivo dell’esperienza d'acquisto".

Trovati, Nexi:"Pagamento digitale, elemento inclusivo dell'esperienza d'acquisto"

“Future Store, What’s Next?”

Per immaginarci meglio il negozio del futuro bisogna innanzitutto capire che non sarà più un semplice punto vendita, bensì un punto esperienziale. Lo store diventerà infatti sempre più il luogo dell’esperienza d’acquisto, o meglio di customer experience e brand experience. Quando si parla di “esperienza” infatti, come ha sottolineato Gilberto Vizzini, Country Manager de Il Prisma, dal punto di vista di chi progetta lo spazio fisico del negozio del futuro “bisogna distinguere tra esperienza d’ambiente e quella di prodotto”.  Vizzini inoltre ha spiegato: “Per noi è fondamentale tradurre in esperienza: i concept store sensoriali che fornivano un’esperienza passiva sono superati e oggi assistiamo a un’orientazione verso il cliente, che fa un’esperienza personale sul brand creandosi un prodotto per sé stesso”. Alessandro Barchetti, Direttore Marketing & Communication di Unes Supermercati,  testimonia infatti:” lavorando con Amazon abbiamo capito che il mercato è ricco e che c’è una grande interattività tra store digitale e tradizionale;quindi quello che dobbiamo dare al cliente è la possibilità di scelta”. Barchetti ha inoltre aggiunto ai microfoni di Affaritaliani.it:”Gli store del futuro saranno più piccoli, più esperienziali, più belli, più vicini all’utente.  Ci sarà la possibilità per l’utente di interagire nel negozio con il proprio device. Il negozio consentirà degli acquisti esperienziali lasciando alla sottoscrizione invisibile tutti quei prodotti che sono semplici comodities, mentre invece il cliente andrà a sperimentare i nuovi prodotti più validi in termini di esperienza personale. Ci sarà probabilmente anche la possibilità di tracciare completamente la provenienza del prodotto: c’è infatti il grosso tema della sostenibilità che va affrontato nella totale trasparenza nei confronti del cliente”.

Barchetti, Unes:"Store del futuro, più esperienziali e vicini all'utente"

“Dobbiamo tornare paradossalmente al passato e pensare agli anni ’50: la prima rivoluzione dal punto di vista degli acquisti l’hanno fatta i telefoni; chi aveva il telefono ordinava la merce direttamente in negozio, il negoziante annotava la prenotazione, non su internet ma sul taccuino, poi consegnava la merce a casa senza riders, magari personalmente in bicicletta. Non si pagava subito, ma il commerciante annotava sul blocknotes la lista dei crediti ovattati e il consumatore pagava quando voleva” ha dichiarato invece ad Affaritaliani.it il Segretario Generale di Confesercenti Mauro Bussoni, sottolineando “Il tutto avveniva senza problemi: le merci si cambiavano quando si voleva, le consegne avvenivano a tutte le ore del giorno e di fatto il credito era virtuale. Diciamo che il commercio moderno farà riferimento a quello che accadeva 50 anni fa. Le opportunità saranno tante ma anche la concorrenza sarà tanta, per cui chi sarà in grado di velocizzare la trasformazione e capire quali sono i collegamenti tra mondo fisico e mondo virtuale probabilmente vincerà la sfida”.

Bussoni, Confesercenti:"Immaginiamo il negozio del futuro pensando al passato"

Anche Vittorio Carena, Founder Vittorio Carena Studio, ha portato la sua testimonianza, dichiarando: “il mondo dell’orologeria è ancora un mondo tradizionale e il luogo fisico resta fondamentale, tuttavia è sempre più frequente un’esperienza mixata”, mentre Francesco del Bosco, Head of Global e-commerce&Omnichannel di Woolrich ha aggiunto: “Per noi l’obbiettivo è lavorare in maniera trasversale e consolidare il nostro rapporto con il cliente”.

 

 

 

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