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Economia
Milleproroghe, scontro sulle concessioni. Via libera, ma solo salvo intese

Milleproroghe: decreto approvato salvo intese

Il decreto Milleproroghe e' stato approvato, dopo oltre 5 ore di discussione, dal Consiglio dei Ministri salvo intese. Lo riferiscono fonti governative spiegando che sono diversi i nodi da sciogliere, dalle norme sulle concessioni autostradali a quelle per la Sicilia. Oggetto di confronto anche il corposo pacchetto sulla identita' digitale. Via libera dal Cdm anche al provvedimento d'urgenza sulle intercettazioni. 

Intercettazioni: Bonafede, strumento irrinunciabile

"Oggi abbiamo approvato in consiglio dei ministri il decreto legge sulle Intercettazioni, uno strumento irrinunciabile per le indagini". Lo scrive su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Intercettazioni: Bonafede, nuove norme in vigore da marzo

Il nuovo sistema disegnato con il dl intercettazioni approvato oggi pomeriggio da Consiglio dei ministri "entrera' in vigore da marzo per dare il tempo agli uffici e addetti ai lavori di adeguarsi e di implementare sotto il profilo organizzativo una normativa cosi' delicata". Lo spiega il Guardasigilli Alfonso Bonafede in un post su Facebook.  

Milleproroghe: Aiscat, settore a rischio con norma concessionarie

L'art. 33 contenuto nel dl Milleproroghe che modifica i contratti in essere tra lo Stato e i concessionari autostradali rischia di distruggere un intero settore produttivo del paese. Lo afferma l'Aiscat, esprimendo "sconcerto e incredulita'" per la norma che sembra inficiata "da forti dubbi di incostituzionalita', peraltro gia' individuati dal Tar Liguria nel decreto Genova ed in netto contrasto con le previsioni del diritto europeo".

Secondo l'Associazione italiana societa' concessionarie autostrade e trafori, la norma, "nella formulazione resa nota finora dal tweet dell'onorevole Crosetto e dagli organi di stampa, genera una gravissima lesione dello Stato di diritto, in quanto modifica per legge e in modo unilaterale i contratti in essere tra lo Stato e i concessionari autostradali". "Il provvedimento - sottolinea l'associazione - rischia di provocare conseguenze estremamente gravi nei confronti di diverse societa' concessionarie, in particolare di quelle quotate in Borsa. In particolare verrebbero messe in seria difficolta' le linee di credito delle societa' concessionarie e, di conseguenza, l'operativita' delle medesime, generando enormi e immediati problemi nella gestione delle infrastrutture autostradali e addirittura mettendo a rischio la stessa sopravvivenza delle societa'". "Si tratta - accusa l'Aiscat - di una norma palesemente anti-impresa, che mette a rischio decine di migliaia di lavoratori e di risparmiatori, minando in modo radicale la credibilita' dello Stato italiano agli occhi degli investitori internazionali, rischiando di distruggere un intero settore produttivo del Paese".  

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