Milleproroghe, tornano i vecchi minimi per le partite Iva
Dopo una lunga maratona notturna in commissione, il decreto Milleproroghe approda in Aula alla Camera. Alle 18.30 avrà inzio la discussione generale, seguita dalle votazioni, mentre si attende la richiesta di voto di fiducia del Governo.
Tra le novità spicca il mini-intervento sugli sfratti, con una proroga per 4 mesi del blocco alla proroga del vecchio regime dei minimi Iva (al 5%), che coesisterà con il nuovo regime (al 15%) per tutto il 2015. Tra le novità approvate, la riapertura dei termini per rateizzare le cartelle Equitalia, la proroga di due anni degli incentivi per il rientro dei cervelli, ma anche l'aumento al 20% degli anticipi sugli appalti (per quest'anno), per dare ossigeno alle imprese in crisi di liquidità, fino alla proroga dell’appalto per i collaboratori scolastici di Palermo (fino a fine anno), in attesa che si trovi una soluzione per i lavoratori.
Via libera delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera anche all'emendamento dei relatori che consente agli enti locali di chiedere il ripristino degli uffici dei giudici di pace soppressi per effetto del riordino. Secondo l'Unione nazionale dei giudici di pace, potrebbe portare alla riapertura di 200-250 uffici, dei 500 chiusi. Niente modifiche invece alle norme, e soprattutto alle competenze, in materia di frequenze tv. Deciso anche che non ci saranno sanzioni per le Regioni che non hanno rispettato il Patto di Stabilità interno «anche nel 2014». Una misura che sarebbe `cucita´ per la Regione Lazio, visto che si prevede lo stop alle sanzioni per chi abbia destinato «ai pagamenti dei debiti» della Pubblica amministrazione «una quota dell’obiettivo del patto di stabilità superiore al 50% dello stesso». Secondo Forza Italia, il Lazio sarebbe appunto l’unica Regione a rispondere a questo requisito.