Mondadori-Rcs Libri, titoli in rialzo a Piazza Affari
Il colosso dei libri all'italiana piace al mercato. All'indomani dell'ufficializzazione da parte di Mondadori e Rcs dell'esistenza di un'offerta (non vincolante) di acquisto da parte di Segrate per la sezione libri di via Rizzoli, i titoli di entrambe le società salgono a Piazza Affari.
In particolare, a pochi minuti dall'avvio delle contrattazioni, e con un listino il lieve calo, le azioni Mondadori avanzano dell'1,61% a 0,977 euro mentre quelle Rcs mettono a segno un +4,18% a 1,29 euro.
Ieri sera, a Borsa chiusa, dopo mesi di rumors, è diventato finalmente ufficiale che il gruppo editorale della famiglia Berlusconi punta a creare un grande polo librario italiano con l'acquisizione della rivale Rcs Libri.
Nel dettaglio, la proposta di Mondadori riguarda "una eventuale operazione di acquisizione dell'intera partecipazione detenuta da Rcs Mediagroup in Rcs Libri, pari al 99,99% del capitale sociale, nonche' dell'ulteriore complesso di beni e attivita' che costituiscono l'ambito librario di Rcs Mediagroup".
Negli ultimi giorni le voci di un'offerta si erano intensificate tanto che appunto si parlava di "trattative spedite". Quanto alle cifre, sembra che un'intesa tra i due gruppi potrebbe trovarsi tra i 120 e i 150 milioni di euro. Cifra che, anche nella migliore delle ipotesi, comporterebbe comunque una perdita per Rcs MediaGroup che ha in carico i libri per 180 milioni.
La prossima riunione del cda di Rcs è già in agenda per l'11 marzo, quando il gruppo editoriale sarà chiamato all'approvazione del bilancio 2014. I consiglieri però, secondo quanto riferiscono fonti finanziarie, potrebbero essere convocati prima di quella data qualora arrivasse da Mondadori un'offerta vincolante. A Scott Jovane infatti la vendita potrebbe permettere di far vedere alle banche e al mercato appunto che sta lavorando sul debito (poco meno di mezzo miliardo al 30 settembre scorso).
Dal lato di Segrate la mossa si giustifica con la voglia di sopravvivere. Il gruppo guidato da Marina Berlusconi vuole trasformarsi infatti un colosso italiano in grado di far fronte alla terribile sfida che arriva sia dal web (ovvero da Amazon) sia dagli altri gruppi internazionali che stanno crescendo a suon di fusioni. E dall'operazione nascerebbe infatti un gigante dei libri con una quota di mercato del 40%. I marchi gestiti da Rcs sono Rizzoli, Bompiani, Adelphi, Bur, Fabbri editori, Marsilio, Sonzogno e Archinto.
Neppure la Mondadori però è messa benissimo sul fronte indebitamento (circa 300 milioni), tanto che si vocifera di un possibile aumento di capitale, che ovviamente chiamerebbe in causa Fininvest.