Fs, Moretti polemico: "Se ci sono alternative alla guida si facciano avanti"
"Qui non stiamo a poltrire negli uffici, siamo un gruppo industriale, qui si lavora. E' una realtà non facile, quello del trasporto ferroviario, dove ogni giorno ci si gioca la faccia". Esordisce così Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, alla presentazione a Milano del piano industriale di Fs che prevede investimenti per 24 miliardi di euro in quattro anni.
Dalle sue parole sembra trasparire ancora una certa irritazione verso una parte del mondo politico ed economico. Politici e imprenditori nei giorni scorsi hanno polemizzato duramente contro Moretti, che aveva minacciato di andarsene dall'Italia, se lo Stato gli avesse tagliato il suo stipendio di manager pubblico (850 mila euro all’anno).
E così Moretti, proprio alla vigilia della stagione delle nomine pubbliche, rivendica con orgoglio il suo ruolo di risanatore delle Fs. "Nel 2006-2007 – spiega l'ad – abbiamo dovuto affrontare la crisi del gruppo, pieno di debiti e in perdita, poi c’è stata la crisi economica internazionale e poi quella dell’Italia. Anni molto difficili, in cui per Fs è riuscita a crescere, creando valore per gli azionisti e dimostrando di essere competitiva rispetto ai concorrenti europei", dalle ferrovie tedesche a quelle francesi.
"Quando sono arrivato, il margine operativo lordo" in rapporto al fatturato "era negativo per 10 punti percentuali, ora è positivo per 23,1 punti. Siamo saliti di oltre 33 punti, un risultato eccezionale con pochi pari".
"Adesso la sfida - ha continuato l'ad - è valorizzare il capitale investito nel gruppo, è capitale pubblico che va a beneficio del contribuente, e questi ha interesse a che il gruppo vada gestito nel migliore dei modi e se ci sono alternative migliori alla guida che possa gestirlo meglio, ben vengano".
L'ad ha anche rintuzzato dopo gli attacchi subiti sul suo lavoro in situazione di monopolio: "Non capisco chi dice che la competizione qui non c'è. Aprano gli occhi, non capisco in che mondo vivano". Proprio per fronteggiare la competizione, dal punto di vista industriale Moretti ha annunciato che "la nuova Freccia Rossa", ossia l'Etr 1000 "arriverà fra il 2015 ed il 2017 per rideterminare i servizi nazionali e potenziare la parte più profittevole dei servizi internazionali". I politici sosterranno il Piano delle Fs, è la convinzione dell'amministratore delegato: "Siamo molto fiduciosi - ha detto - nei nostri politici, perchè non si può pensare di negarci questo sviluppo". "I primi Etr 1000 saranno in servizio per l'Expo", ha spiegato ancora Moretti indicando che la flotta complessiva del nuovo Freccia Rossa sarà di "50 treni che avranno una velocità commerciale di 350 chilometri orari" a fronte dei 300 raggiunti dagli attuali Freccia Rossa in servizio tra Milano e Salerno.
Quanto agli aspetti finanziari del Piano al 2017, le Ferrovie dello Stato prevedono ricavi a 9,5 miliardi dagli 8,3 miliardi di fine 2013. Il margine operativo lordo passerà dal 23,1% al 26,3%, quello netto dall'8,8% all'11,1% con investimenti sui treni di 1,63 miliardi per gli Etr1000 e 3 miliardi per il servizio universale. La posizione finanziaria netta salirà da 8.222 milioni a 8.818 milioni. L'ipotesi è che la quota di Fs nel trasporto ad alta velocità passi dall'81,8% all'83,8%.