Economia
Mps, la Bce promuove i requisiti patrimoniali del Monte

Mps ha dichiarato di rispettare in modo "ampio" i requisiti patrimoniali previsti dalla Vigilanza a partire dal 1° gennaio 2024
Mps promossa anche dalla Bce
Dopo le valutazioni delle agenzie di rating Fitch e Moody's, è giunta una nuova promozione per Mps. Nell'ambito del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale noto come Srep, Bce e Banca d'Italia hanno rilasciato i loro pronunciamenti. In risposta a tali notizie, il titolo in borsa ha registrato un incremento del 3,89%, raggiungendo un nuovo massimo a 3,26 euro. Questo è quanto riportato da Mf. In un comunicato, Mps ha dichiarato di rispettare in modo "ampio" i requisiti patrimoniali previsti dalla Vigilanza a partire dal 1° gennaio 2024.
Leggi anche: Lovaglio, da Unicredit a Siena: chi è l'uomo che ha rilanciato il decotto Mps
Nel dettaglio, la Bce ha ridotto al 1,15% il Pillar II Capital Guidance P2G rispetto al livello attuale del 2,5%, praticamente dimezzando tale requisito. La banca di Rocca Salimbeni ha specificato che questa diminuzione riflette i risultati positivi dello stress test condotto dall'Eba quest'anno. Inoltre, la Banca d'Italia ha revocato l'obbligo di riserva collegato allo status di banca sistemica nazionale a partire da gennaio prossimo, poiché la qualifica non appartiene più a Siena a causa della riduzione delle attività ponderate per il rischio (Rwa) della banca.
Leggi anche: Mps, la vendita del 25% fa rientrare (in parte) lo Stato. Ma il futuro...
Il requisito minimo complessivo per Mps, in termini di Cet 1 ratio, si riduce all'8,56%, con una diminuzione di 0,25 punti percentuali dovuta alla non identificazione come banca sistemica nazionale. Analogamente, il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio è del 13,27%. Dopo l'ultimo aumento di capitale da 2,5 miliardi e le attività di de-risking, Mps è già una delle banche più capitalizzate d'Europa, con un Ceti vicino al 17%. Tuttavia, l'eccesso di capitale rappresenta una sfida per la redditività, riflettendo i multipli ancora depressi del gruppo, con il rapporto capitalizzazione/patrimonio netto inferiore allo 0,5%.
Gli analisti prevedono una possibile crescita del titolo fino a 4 euro nei prossimi mesi, considerando un graduale rilascio di capitale, il miglioramento del rischio di credito e la neutralizzazione progressiva delle questioni legali. L'assoluzione in Cassazione degli ex vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni ha già liberato notevoli accantonamenti dalla fine dello scorso anno. La banca ha messo da parte circa 1,1 miliardi su 4,1 miliardi di rischi a "soccombenza probabile", mentre le cause legate alle comunicazioni finanziarie del 2008-2015 e ai crediti deteriorati sono ancora in sospeso nei tribunali. La situazione complessiva comprende richieste totali di 2,9 miliardi a settembre 2023, tra cause civili e costituzioni di parte civile nel processo Profumo-Viola, con udienza decisiva di appello prevista per l'11 dicembre. Le pretese stragiudiziali notificate dopo il 29 aprile 2018 sono considerate prescritte. Inoltre, la banca ha ridotto il rischio coordinato dal fondo Martingale, alleviando la necessità di ulteriori accantonamenti.