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Economia
Mps vara il nuovo piano: torna il dividendo dal '25, 4.000 uscite volontarie

Mps, la banca senese punta sul ritorno alla distribuzione dei dividendi a partire dal risultato 2025 

Monte dei Paschi di Siena vara il nuovo piano industriale al 2026, aprendo così un “nuovo capitolo” per la storia della banca senese. Tra gli obiettivi finanziari indicati vi sono: il raggiungimento di un utile prima delle imposte di 705 milioni di euro nel 2024 e di 909 milioni nel 2026 e un utile netto di 1.003 milioni nel 2024, con il reassessment delle Dta, e di 833 milioni nel 2026. E il ritorno alla distribuzione dei dividendi a partire dal risultato 2025, con un pay-out del 30% nel 2025-2026.

Il piano prevede un rafforzamento della posizione di capitale della banca a seguito del completamento dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi atteso entro la fine del 2022. Il Cet1 fully loaded si attesterà al 14,2% al 2024 e del 15,4% al 2026, con significativi buffer rispetto ai requisiti regolamentari. Dall’implementazione delle iniziative del piano è atteso un contributo incrementale al risultato operativo lordo di 370 milioni al 2024 e di 527 milioni al 2026. Il cost/income ratio è atteso passare dal 71% del 2021 al 60% nel 2024 e al 57% nel 2026.

Nell'arco del piano è prevista una riduzione dello stock di crediti deteriorati di 1,3 miliardi, dagli attuali 4,1 miliardi a 2,8 miliardi nel 2026, di cui 0,8 miliardi di cessioni in corso il cui completamento è previsto nel secondo semestre dell'anno. Di conseguenza il Net Npe ratio è atteso ridursi dal 2,6% del 2021 all’1,9% nel 2024 all’1,4% nel 2026, con un livello di copertura rafforzato (53% nel 2024 e 59% nel 2026).

Da sottolineare inoltre che la trasformazione del modello di business del gruppo, spiega l'istituto, comporta un piano di uscite volontarie mediante il Fondo di Solidarietà che interesserà circa 4.000 risorse, con un risparmio dei costi pari a 270 milioni su base annua a partire dal 2023, a fronte di costi di ristrutturazione pari a circa 0,8 miliardi. Si prevede inoltre una riallocazione di risorse nell'attività commerciale e nei servizi alla clientela.

Mps, il Mef si impegna a sottoscrivere pro-quota per l'aumento da 2,5 miliardi 

Inoltre, il Cda di Mps ha preso atto della disponibilità del Ministero dell'Economia e delle Finanze, titolare di una partecipazione del 64,23% della banca, a sostegno dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro.

In particolare il Mef si è detto disponibile a “supportare le iniziative sul capitale che la banca assumerà per il rafforzamento patrimoniale nel quadro del piano strategico 2022-2026, per la quota di propria competenza a condizioni di mercato e nel quadro delle prescrizioni che dovessero essere stabilite dalle Autorità di vigilanza e di controllo”.

Il Cda, si spiega dalla banca, ha deliberato la sottoscrizione di un accordo di pre-underwriting dell’aumento, a termini e condizioni in linea con la prassi di mercato per operazioni simili, per la sottoscrizione di un accordo di garanzia sull'eventuale inoptato. Bofa Secutiries Europe, Citigroup Global Market, Credit Suisse Bank e Mediobanca agiranno in qualità di joint global coordinator.

L’assemblea dei soci per approvare l'aumento potrà tenersi solo a seguito del completamento positivo dell’iter autorizzativo in corso alla Banca Centrale Europea per gli aspetti di competenza inerenti all’operazione e alla Dg Comp, con riferimento alla revisione degli impegni tra l'Italia e la Commissione europea relativi alla Banca attesa prossimamente, secondo quanto riferito dal Mef. L'assemblea straordinaria degli azionisti è prevista entro la fine di settembre 2022.

Mps, la banca senese vara una nuova struttura organizzativa 

Mps vara una nuova struttura organizzativa per sostenere il raggiungimento degli obiettivi del piano industriale al 2026. La direzione Chief Commercial Officer sarà suddivisa in tre direzioni, con l’obiettivo di puntare ad una maggiore specializzazione e all’offerta di un servizio 'tailor-made' per la clientela.

La nuova configurazione "permetterà di operare con processi decisionali più veloci ed efficaci", si spiega dalla banca. Ognuna delle tre direzioni sarà guidata da manager interni al gruppo con competenze nell’area commerciale e con una conoscenza del tessuto economico e imprenditoriale, a diretto riporto dell’amministratore delegato, Luigi Lovaglio.

La direzione Cco Retail farà capo a Pasquale Marchese, dal 2020 alla guida dell’area commerciale del gruppo, dopo aver lavorato in Poste Italiane e Mediocredito Centrale. Avrà un focus specifico su credito al consumo, risparmio gestito, banca-assicurazione e attività di banca digitale.

La direzione Cco Imprese e Private sarà affidata a Maurizio Bai, con una carriera tutta interna a Mps. Si occuperà di prodotti e mercati Imprese e Private Banking.

Infine la direzione Cco Large Corporate & Investment Banking sarà diretta da Emanuele Scarnati, manager con esperienza nel corporate finance e large corporate e direttore generale di Mps Capital Services Banca per le Imprese. Il focus sarà sulle grandi aziende e con una struttura dedicata ai servizi di investment banking.

Nell’ottica di rafforzare il controllo e la gestione dei costi con la centralizzazione dei processi autorizzativi, coerentemente con le iniziative di piano, sarà costituita una struttura di 'Cost Governance' sotto la responsabilità del chief financial officer, Andrea Maffezzoni, che riporta direttamente all’amministratore delegato.

Mps, Lovaglio: "Lavoreremo al rilancio dell’attività per servire le famiglie e le imprese attraverso un consolidato network territoriale"

Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, commentando il piano strategico al 2026, ha dichiarato: “Il piano industriale 2022-2026 permette a Banca Monte dei Paschi di Siena di ripartire dalle proprie radici, dalla forza del brand, dal talento delle persone e dalla propria vocazione di banca commerciale. Lavoreremo al rilancio dell’attività per servire le famiglie e le imprese attraverso un consolidato network territoriale e le competenze digitali di Widiba, una risorsa con un grande potenziale che ci posiziona tra i principali operatori per livello di innovazione e digitalizzazione nel sistema bancario del Paese".

"Con l’impegno delle colleghe e dei colleghi metteremo la banca nelle condizioni migliori per esprimere quel valore che è rimasto per troppo tempo silente a causa delle legacy del passato. Di riflesso, potremo diventare più attraenti per gli investitori".

Inoltre "la semplificazione dell’assetto societario del gruppo è un primo importante tassello funzionale al raggiungimento degli obiettivi del piano, per snellire e velocizzare i processi con un’organizzazione più semplice e agile e una condivisione all’interno della banca di tutte le competenze che metteremo al servizio della clientela, a cui saremo sempre più vicini”, ha aggiunto.

Mps, Grieco: "Il nuovo riassetto riconquisterà un solido livello di capitale" 

Immediato anche il commento di  Patrizia Grieco, presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena. "Oggi si apre un nuovo capitolo per la nostra banca, che ritornerà su una traiettoria di sviluppo e riconquisterà un solido livello di capitale, mantenendo la propria autentica identità e raccogliendo gli insegnamenti della sua lunga storia. Il nuovo piano si fonda su un modello di sviluppo sostenibile per accompagnare la crescita delle diverse realtà locali nei territori in cui operiamo". Grieco ha ringraziato "le strutture della banca che non hanno mai fatto mancare il loro prezioso supporto anche nei momenti di maggiore complessità”.

 

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