Nomine, da Sace a Cdp Equity che cosa sta succedendo nei Palazzi? Il borsino aggiornato - Affaritaliani.it

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Nomine, da Sace a Cdp Equity che cosa sta succedendo nei Palazzi? Il borsino aggiornato

Alessandra Ricci va o resta? E perché Francesco Mele potrebbe essere dubbioso sulla sua permanenza? Tutti gli ultimi rumor

Nomine, da Sace a Cdp fino a Simest: che cosa succederà la prossima settimana? Ultimi rumor 

La prossima settimana dovrebbe essere quella giusta per definire le collocazioni di alcune caselle nel grande mondo delle nomine romane. L'assemblea convocata nei giorni scorsi è andata deserta ed è probabile che sarà la prossima a decidere il futuro di diverse aziende della galassia delle partecipate: Sace, Simest e Cdp Equity in particolare, con la prima che dipende dal Mef e le altre due direttamente da Cdp.

Partiamo da Sace: al momento Alessandra Ricci sembra più vicina all'addio che alla permanenza, ma è ancora tutto in fase magmatica e di definizione. La manager ha dovuto incassare uno sciopero che mai si era registrato in tanti anni di storia. Ma gode ancora di alcuni appoggi politici di peso, soprattutto dalle parti di Forza Italia. Resta da capire se saranno sufficienti, perché altre forze di governo non sono soddisfatti dall'operato della manager. E alcuni dirigenti di alto livello brontolano: "È vero che ha chiuso un bilancio da record, ma ha lavorato troppo con le banche e troppo poco con le aziende". Attualmente, quindi, a Roma si scommette su un suo addio, con una probabilità del 70%.

Passiamo a Simest. Qui non ci sono particolari problemi: il presidente, Pasquale Salzano, dopo essere stato ambasciatore in Qatar, torna al suo primo amore, cioè le relazioni diplomatiche, e andrà a fare l'ambasciatore in Marocco. Al suo posto è dunque quasi certo che possa sedere un ex diplomatico, ma ancora non si ha la certezza dei nomi. Diverso il discorso sull'amministratrice delegata: Regina Corradini D'Arienzo al momento è in bilico, e una sua riconferma viene "bancata" alla pari con un suo avvicendamento. Con una (quasi) certezza, però: che Giorgia Meloni, che avrà l'ultima parola su questo dossier, difficilmente farà saltare due donne su due (ancorché poi da sostituire) per evitare di attirarsi le ire di molti.

Infine, Cdp Equity. Qui regna il sereno quasi totale, con una sola incognita. L'attuale amministratore delegato, Francesco Mele, ha prodotto risultati incoraggianti ed è stato promosso a pieni voti. Ma c'è qualche dubbio su come prenderà la nuova organizzazione di Cassa Depositi e Prestiti orchestrata da Dario Scannapieco. Il quale ha portato il suo capo-staff, Fabio Barchiesi (che ha grande stima di Mele), a diventare assai potente, tanto che oggi - da vicedirettore generale - ha sotto di sé quattro aree: operations, comunicazione, persone e, appunto, Equity.

L'unica incognita è proprio questa, dunque: sarà contento Mele di essere a riporto di chi, fino a un anno fa, era un suo sottoposto? Se si troverà una quadra - e non c'è motivo perché ciò non avvenga - Mele resterà al suo posto. E a Roma si scommette sulla sua permanenza. 

Infine, una nota sulle nomine già effettuate. La scelta di Emanuele Levi come nuovo amministratore delegato di Cdp Venture, al posto di Agostino Scornajenchi, è una mossa che è stata salutata con entusiasmo a Roma. Levi, infatti, è il cofounder di 360 Capital, un fondo italo-francese. E dunque, se c'è qualcosa che dobbiamo davvero imparare dai colleghi transalpini è proprio come fare Venture Capital. Bene quindi che ora ci sia Levi al timone della branca di Cdp dedicata a questo filone. Il manager, d'altronde, è stato responsabile dello sviluppo del business del fondo proprio in Francia. E avrà molto da raccontare.

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