Economia
Nomine pubbliche: Starace e Moretti giù, mentre salgono Gubitosi e Passera

Gli ultimi rumor sulle nomine pubbliche
di MONICA SETTA
Non è vero che non ci ha pensato, anzi quella sentenza di condanna per Mauro Moretti è un chiodo fisso. Il verdetto del Tribunale di Lucca arrivato pochi giorni fa - malgrado il cda gli abbia rinnovato la fiducia - segna una tappa cruciale nella possibile conferma di Moretti al vertice di Leonardo Finmeccanica. Quel che trapela da Palazzo Chigi, nonostante un garantismo formale e sostanziale, è che al gran ballo delle nomine (da Eni alla stessa Leonardo-Finmeccanica passando per Enel e Terna) " riconferma" è un termine decisamente improprio. A parte la querelle tra l'ex premier Matteo Renzi e la minoranza del Partito democratico sulle elezioni anticipate, è questa la vera battaglia su cui la politica italiana si gioca la faccia. Chi avrà la meglio dunque nel delicato mix di equilibri fra Renzi, il nuovo presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan - amico storico di Massimo D'Alema -, le vecchie leve dei boiardi cresciute con Silvio Berlusconi e Gianni Letta oppure l'emergente ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda molto vicino al vice presidente di Unicredit Luca Cordero di Montezemolo? Chi con quasi assoluta certezza sembra destinato a lasciare la sua poltrona? Secondo l'inchiesta di Affaritaliani. it i movimenti riguardano tutte le ex partecipazioni statali a partire proprio dal Cane a 6 zampe dove il presidente Emma Marcegaglia (renzianissima) e l'amministratore delegato Claudio Descalzi avrebbero già le valigie pronte.
Passerà Gubitosi & co.
Ma attenzione potrebbe non essere Francesco Starace (Enel) a sostituire Descalzi, malgrado il forte rapporto con Renzi e le buone relazioni con Gentiloni ed il Colle. Come abbiamo detto, la partita è molto più complessa. Da una parte i renziani, dall'altra Gentiloni che vuole rispettare l'autonomia dei ministri competenti.
Se fosse per lui l'ex sottosegretario Luca Lotti, manterrebbe inalterati gli assetti decisi nel 2014 dal primo governo Renzi. In questo modo i consigli di amministrazione, zeppi di renziani (Alberto Bianchi, titolare della Fondazione Open in Enel o Fabrizio Landi, per citarne due) sarebbero confermati, con amministratori delegati e presidenti graditi all'ex premier.Ma la recente uscita di Renzi che ha annunciato una inversione di tendenza a favore di un profilo più modesto, moderato e dialogante, ha indebolito la linea integralista di Lotti l'uomo del cosiddetto #renzismosenzalimiti.
In realtà, hastag a parte, chi metterà ufficialmente la firma sul decreto della tornata di nomine pubbliche saranno appunto il ministro dell'Economia Padoan e quello dello Sviluppo economico Calenda.Senza contare che Sergio Mattarella ed il Quirinale non staranno certo a guardare.
Il "la" potrebbe darlo l'uscita di scena di Moretti. Anche se l' amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica ha già chiesto un parere a un pool di legali e può contare su un asset strategico per passare al contrattacco
(trattandosi di reati colposi il codice etico non dovrebbe essere attuato), il destino di Moretti sembra segnato. Al suo posto -prendete nota-potremmo trovare presto l'ex amministratore delegato di Intesa San Paolo Corrado Passera ormai orfano del suo progetto politico che -stando alle speranze della moglie Giovanna Salza e di non troppi adepti-lo avrebbe dovuto condurre alla premiership. Passera, secondo voci di mercato, potrebbe essere spendibile anche per l'Eni.
La cena Renzi Starace
Se avesse vinto il referendum, se fosse ancora forte come prima, Renzi avrebbe lanciato Francesco Starace manager Enel da lui assai stimato. I due si sono visti a cena anche di recente ma le chances di Starace -dopo i guai Enel in Abruzzo- sono in netto calo. Starace, attuale numero uno di Enel è fratello di Giorgio, ambasciatore nel difficile contesto della Libia. Anzi c'è chi sostiene che esisterebbe proprio una cordata per portare Starace in Eni, formata dall'ex cane a sei zampe Franco Bernabè insieme con il socio in affari e Richelieu di Renzi Marco Carrai. Per la poltrona di ad Enel potrebbe infine tornare di attualità il nome dell'ex direttore generale Rai Luigi Gubitosi che malgrado il carattere spigoloso resta, come amava dire Cesare Romiti, uno dei migliori manager.