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Banca Generali lancia BG Previdenza Attiva Premium per rafforzare il futuro pensionistico
Ragaini (Banca Generali): "Con BG Previdenza Attiva Premium abbiamo costruito una piattaforma cercando di guardare avanti, di innovare offrendo sottostanti d’eccellenza e alcuni servizi di prodotto inediti"

Azioni e investimento progressivo: la soluzione di Banca Generali per un futuro a prova di demografia
Costruirsi una pensione integrativa non rappresenta più solo un’opzione tra tante, ma una necessità concreta, soprattutto per le nuove generazioni. Con un tasso di sostituzione del reddito previsto intorno al 46% per chi andrà in pensione nel 2045, il sistema previdenziale si prospetta sempre più fragile. In questo contesto, il ruolo della consulenza finanziaria diventa cruciale: guidare le persone in un percorso di pianificazione consapevole del proprio futuro significa offrire loro strumenti per affrontare le sfide che li attendono.
L’Italia, del resto, è già tra i Paesi europei con la più alta incidenza della spesa pensionistica rispetto al Pil, attestandosi al 15,6%. Una condizione che rischia di aggravarsi con il calo della popolazione attiva previsto entro il 2050. Come sottolinea Andrea Ragaini, vice-direttore generale di Banca Generali, “L’aspettativa di vita è in aumento e si tratta di una cosa positiva, ma che comporta sfide sul fronte dell’equilibrio dei sistemi di welfare pubblici”. In questo scenario, un’integrazione alla pensione pubblica può diventare determinante per garantire stabilità economica alle famiglie. Proprio con l’obiettivo di rispondere a questa esigenza, Banca Generali ha lanciato BG Previdenza Attiva Premium, un Piano Individuale Pensionistico (PIP) pensato per offrire una soluzione previdenziale moderna e completa.
Tuttavia, la consapevolezza sull’importanza della previdenza complementare è ancora molto limitata. “Alcuni recenti sondaggi rivelano come solo il 9% delle persone che oggi hanno tra i 45 e i 50 anni, destinate ad andare in pensione intorno al 2045, è consapevole dei tassi di sostituzione del reddito che li aspettano al momento della pensione. E di conseguenza abbiamo un tasso di partecipazione alla previdenza complementare tra i più bassi in Europa, solo il 26,7% di iscritti versanti nel 2023. La consulenza ha la missione di creare questa consapevolezza nei clienti, e di combinare pianificazione finanziaria a lungo termine, protezione e previdenza per dare loro un valore e aiutarli a proteggere il loro patrimonio nel tempo”, spiega Ragaini.
Per rispondere a queste esigenze, Banca Generali ha sviluppato una proposta allineata con i più alti standard di mercato, puntando su innovazione e qualità. “Con BG Previdenza Attiva Premium abbiamo costruito una piattaforma cercando di guardare avanti, di innovare offrendo sottostanti d’eccellenza e alcuni servizi di prodotto inediti e distintivi per garantire un ulteriore livello di protezione ai clienti”, aggiunge Ragaini.
La nuova soluzione offre infatti tutele aggiuntive, come la possibilità di ricevere maggiorazioni della rendita in caso di perdita dell’autosufficienza, l’erogazione di un capitale extra nel caso di gravi malattie, e una controassicurazione che tutela gli eredi nel caso di decesso del contraente durante la fase di rendita. A queste caratteristiche si sommano i vantaggi fiscali propri dei PIP, che nel lungo periodo possono assicurare rendimenti più competitivi rispetto ad altri strumenti di investimento con orizzonte temporale analogo.
La proposta si rivolge in particolare a imprenditori e lavoratori autonomi, due categorie professionali che storicamente mostrano una scarsa adesione alla previdenza integrativa: solo il 13,1% risulta iscritto e attivo nei versamenti. Ragaini sottolinea come “Grazie a piattaforme come i PIP le partite Iva possono assicurare il proprio futuro attraverso la protezione del capitale e l’efficienza fiscale. Anche i giovani sono fortemente esposti ai trend negativi nell’ambito del welfare pubblico e possono guardare con interesse alla previdenza integrativa, così come i loro genitori e nonni, che vogliono proteggere il futuro dei loro cari figli e nipoti”.
L’investimento previdenziale, se affrontato con lungimiranza, può trasformarsi in una risorsa estremamente preziosa. “Dare tempo al tempo è fondamentale. In trent’anni 100 euro al mese investiti ogni mese si possono trasformare in oltre 200mila. Un piccolo investimento può crescere a dismisura, grazie alla combinazione tra una cultura del risparmio e quella che il leggendario investitore Warren Buffett ha definito la magia della capitalizzazione composta nel lungo termine”, conclude Ragaini.