“Benetton formula”: presentato in anteprima il documentario sulla scuderia che rivoluzionò la F1 - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:43

“Benetton formula”: presentato in anteprima il documentario sulla scuderia che rivoluzionò la F1

Alessandro Benetton: “Erano gli anni in cui il marchio stava diventando globale e si cercava un modo per farlo conoscere al mondo; quale vetrina migliore dei circuiti di Formula 1”

di Silvia Antonazzo

“Benetton Formula”: presentato il documentario che racconta trent’anni di successi e rivoluzioni nel mondo della Formula 1

È stato presentato ieri a Roma, in anteprima, “Benetton Formula”, il documentario che, in occasione del trentennale delle storiche vittorie mondiali, ripercorre per la prima volta la storia della scuderia italiana che rivoluzionò il mondo della Formula 1. Il progetto nasce dall’idea dell’emergente casa di produzione Slim Dogs, e racconta la storia di una squadra che fu capace di rompere gli schemi e sfidare un’élite considerata impenetrabile. 

Sotto la guida di Alessandro Benetton, che scoprì della sua nomina a Presidente durante un sopralluogo in scuderia, la squadra introdusse una ventata di freschezza e colore in un mondo tradizionalmente tecnico e chiuso. Il documentario racconta quindi il percorso della Benetton Formula, evidenziando come idee audaci e una gestione innovativa abbiano permesso al team di raggiungere il vertice del motorsport mondiale, combinando intuizioni rivoluzionarie e perfetta collaborazione di squadra per creare un vero e proprio mito.

Il documentario celebra un trentennale importante di vittorie storiche che hanno segnato la Formula 1 e lo sport italiano: dal primo titolo mondiale piloti conquistato da Michael Schumacher nel 1994, al successo mondiale costruttori del 1995, fino al secondo titolo piloti di Schumacher sempre nel 1995

"Erano gli anni in cui il marchio stava diventando globale e si cercava un modo per farlo conoscere al mondo; quale vetrina migliore dei circuiti di Formula 1, che già allora avevano un respiro internazionale", ha dichiarato Alessandro Benetton. "Alla fine degli anni ’80 e nei primi ’90  un progetto di questo calibro era accessibile, sotto il profilo dell'impegno anche economico ed era quindi un contesto ideale per un’azienda che voleva crescere e farsi conoscere ovunque, e che non si spaventava dell'ignoto. Eravamo visti come i 'novellini' e questo era ciò che ci rendeva ancora più fieri e determinati".

Ripeto spesso: 'ognuno è ciò che fa quando gli capita quello che non si aspetta'. In quegli anni abbiamo affrontato le sfide con entusiasmo, consapevoli che l’imprevisto era parte del gioco fin dal primo giorno. Certo, ci sono valori imprescindibili, visione, coraggio, lavoro di squadra, anche nei momenti difficili, ma non bastano da soli. Serve la capacità di cambiare rotta, di non accontentarsi, di non vivere nel successo. È lo spirito con cui è la Benetton Formula è arrivata ad essere una scuderia vincente, ed è la lezione più preziosa che porto con me ancora oggi”, ha aggiunto Alessandro Benetton.

Un racconto coinvolgente, che restituisce l’ascesa di un team su cui nessuno avrebbe scommesso e che riuscì a imporsi come uno dei protagonisti assoluti dello sport mondiale.

A raccontare questa storia unica nel suo genere sono i volti che l’hanno vissuta in prima persona, tra cui: Bernie Ecclestone, Capo dei Diritti Commerciali e Organizzativi del campionato; Michael Schumacher, vincitore dei titoli mondiali 1994 e 1995 con Benetton; Alessandro Benetton, presidente del team dal 1988 al 1998; Flavio Briatore, team manager dal 1991 al 1997; Gerhard Berger e Martin Brundle, piloti; Ross Brawn e Rory Byrne, mente tecnica e progettuale della squadra; Ralf Schumacher, pilota e fratello di Michael; Luciano Benetton, fondatore della scuderia; Telecronisti come Carlo Vanzini e Ivan Capelli.

Il documentario nasce, appunto, dal lavoro di Slim Dogs Production, casa di produzione romana fondata nel 2014 e guidata da Matteo Bruno, anche regista del film. La sceneggiatura è firmata da Giacomo Pucci e Giulia Soi, autori con esperienza in documentari, programmi televisivi e contenuti sportivi di grande successo. Il documentario sarà trasmesso il prossimo autunno su Sky e NOW e dal 14 al 16 novembre 2025 nelle sale del circuito The Space di Milano, Roma e Treviso.

Le dichiarazioni di Alessandro Benetton, Presidente Benetton Formula dal 1988 al 1998, ad Affaritaliani

Queste emozioni indelebili sono le emozioni che prova l'underdog, l'outsider, chi arriva da lontano e in maniera inaspettata vince. E quindi l'emozione di chi in quel momento sente di essere parte di un'impresa storica, ma anche con la lucidità di immaginarsi che è un insegnamento che può essere ripercorso magari su altre cose della propria vita, su altre professioni o su altre situazioni”, ha dichiarato Benetton

Schumacher dava l'esempio, era uno che pretendeva tantissimo da se stesso e poteva prendersi il gusto di pretendere tantissimo dagli altri. Era un fatto contagioso, che dava il ritmo alla squadra”, ha continuato Benetton.

Noi in quegli anni di cambiamenti ne abbiamo fatti tantissimi da tutti i punti di vista. Poi si ricorda solo il momento finale, che è quello della vittoria. Siamo partiti con un team manager come Peter Collins, con un responsabile della comunicazione come Davide Paulini che diventa amministratore delegato. Siamo partiti da questo grande disegnatore di aeroplanini di Carta, che era Rory Byrne, che poi diventa uno dei migliori aerodinamici della Formula 1. Poi chiaramente Flavio Briatore, Ross Brown, Tom Walkinshaw e tanti altri. Si può veramente dire che in quel caso è stato tutto bello. La destinazione, ma anche il viaggio ci ha regalato tanti sorrisi”, ha concluso Benetton

Le dichiarazioni di Gerhard Berger, pilota Benetton Formula 1

Questo per me significa andare in una squadra dove è stato possibile vincere la mia prima gara nella mia carriera. E oggi significa tornare alla Benetton, il che è emotivamente molto importante per me, perché è stata la mia prima vittoria. È stato uno dei giorni più importanti della mia vita in Formula 1. E ricordo grandi momenti con la famiglia Benetton, perché eravamo giovani, eravamo pazzi, eravamo diversi dagli altri, e abbiamo avuto successo. Quindi sono davvero felice di essere qui e di guardare indietro a quel periodo”, ha dichiarato Berger.