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Coronavirus, Rossopomodoro: zona rossa, +30% di delivery con -45% di fatturato

“No alle serrande abbassate: nonostante il fatturato, il delivery garantisce continuità con un crescita del 30%. Il comitato di gestione della crisi opta, per ora, per il mantenimento. La durata è una variabile chiave. Previste nuove aperture”, ha dichiarato ad Affaritaliani.it Roberto Colombo, Amministratore Delegato Sebeto Spa.

Non c’è dubbio: quello dell’industria alimentare, è uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi innescatasi a seguito della diffusione del Coronavirus. Ma come hanno ovviato, le aziende italiane, a una tale fase di dissesto, connessa a fatturato, costo del lavoro e affitto? Affaritaliani.it ne ha parlato con Roberto Colombo, Amministratore Delegato Sebeto Spa.

Emergenza Coronavirus: come si è organizzata Rossopomodoro per garantire operatività e continuità del servizio offerto?

I ristoranti Rossopomodoro sono rimasti aperti, per servizio pranzo e cena. Abbiamo ridotto il presidio in alcune aree e chiuso nei luoghi in cui ci sono state disposizioni da parte della Regione (come nei centri commerciali in Lombardia). Soluzioni alternative non erano facili da individuare: certo è che l’immagine della serranda abbassata è, in ogni caso, forte, e in senso negativo. Ci siamo tarati in termini di organico e di ordini e, soprattutto, abbiamo rinforzato il delivery, cresciuto del 20% in Italia e del 30% nella zona di Milano. Per garantire continuità, confermiamo tre nuove aperture nell’area del milanese nelle prossime settimane.

Quali misure cautelari sono state adottate per scongiurare il rischio di diffusione interna del Coronavirus?

In generale, non abbiamo applicato regolamenti nostri particolari interni. Fin da domenica, ci siamo attenuti alle disposizioni della Regione Lombardia e del Ministero della Salute, in termini di decalogo per dipendenti, clienti e distribuzione. Abbiamo aumentato i presidi igienico sanitari: parliamo di pulizia e di rispetto delle distanze tra un tavolo e l’altro.

Ad oggi, avete riscontrato un impatto economico del Coronavirus sul business di Rossopomodoro?

Ovviamente sì. Abbiamo una rete distribuita su tutto il territorio nazionale. In termini di fatturato di parla di un -35% a livello nazionale e di un -45/50% nelle zone forti (Lombardia e Veneto).

Avete istituito una persona di riferimento che coordini le questioni relative alla sicurezza?

Da domenica abbiamo istituito un Comitato di gestione della crisi presieduto da me, con alcune figure chiave: il Responsabile Operation dei locali, il Responsabile HR, il Responsabile Sviluppo, il Responsabile marketing e il Finance. In nome di un coordinamento e di un allineamento costante, per ora prediligiamo il mantenimento, più che l’intervento.

Quali sono le Sue previsioni per il futuro del sistema Paese e quali le misure, a suo avviso, dovrebbero mettere in campo istituzioni e aziende?

Si rischia di passare dal finto ottimismo al brutto pessimismo. Bisogna stare con i piedi per terra e gestire la situazione. Non sono in grado di fare previsioni. Le due aree maggiormente intaccare sono state, per noi del settore, la parte del fatturato e quella dell’affitto: per quanto concerne il fatturato, che in linea generale sta diminuendo, la voce del costo del lavoro tocca, purtroppo, le tasche delle nostre persone; oggi sta subendo la penalizzazione soprattutto per il calo delle vendite. Serve un intervento urgente. Per quanto riguarda, invece, gli affitti (a centri commerciali, stazioni o strade), slegati dalla problematica relativa al fatturato, i valori fissi costituiscono un ulteriore impiccio. Queste sono le due are su cui ci si sta muovendo per capire come avere aiuti e agevolazioni di carattere finanziario. Spero che questo periodo duri il meno possibile: oggi sappiamo che la durata è una variabile chiave.

Quali sono le strategie che l'azienda intende adottare per affrontare le conseguenze del Coronavirus sulle attività a lungo termine?

Stiamo continuando a progettare le nostre attività e stiamo intensificando la pianificazione di programmi che, con più stabilità, avranno rilancio e partenza.  Punteremo sulla comunicazione social, sulle nostre persone. Come già accennato, apriremo quattro nuovi locali e faremo campagne promozionali. Insomma, aumenteremo l’attività di rilancio: abbiamo un calendario di pianificazione in divenire.

Se dovesse lanciare uno slogan firmato Rossopomodoro, quale sarebbe?

Rossopomodoro non si ferma.

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