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Fondazione Symbola e Enel presentano “100 Italian Life Sciences Stories”

Fondazione Symbola e Enel, in collaborazione con Farmindustria, presentano il rapporto sulle eccellenze italiane nelle scienze della vita

Fa parte delle life sciences tutta la filiera che opera nel mondo della salute, della farmaceutica, della ricerca tecnologica e clinica. La pandemia ha messo in luce la forza di questo settore in Italia, che ha un valore della produzione di 225 miliardi, (dato 2018), dà lavoro a 1,8 milioni di persone, produce un valore aggiunto di 100 miliardi di euro che, considerando anche l’indotto, raggiunge il 10% del prodotto interno lordo nazionale e che negli ultimi dieci anni ha registrato un tasso di crescita nelle esportazioni attorno al 170%. La salute, insieme alla crisi climatica, sarà il tema più ricorrente del percorso della presidenza italiana, avviato a dicembre 2020 e che culminerà il 30 e 31 ottobre a Roma con il vertice dei capi di Stato e di Governo. Per questo motivo, dopo aver indagato l’innovazione made in Italy nelle filiere delle energie rinnovabili, dell’economia circolare, dell’e-mobility e dell’automazione, Fondazione Symbola e Enel, in collaborazione con Farmindustria, hanno deciso di dedicare alle tecnologie per la salute il loro annuale viaggio nell’innovazione italiana.

Il rapporto “100 Italian Life Sciences Stories” presentato oggi da Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola e Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale Enel, è stato dedicato a 100 storie di eccellenze italiane nel campo delle life sciences, cinque delle quali sono state raccontate dagli stessi protagonisti nel corso della presentazione: Alberto Chiesi, presidente Gruppo Chiesi; Giuliana Gavioli, vice presidente Tecnopolo Mirandola; Fabrizio Landi, presidente Fondazione Toscana Life Sciences; Marco Simoni, presidente Human Technopole; Daniela Vinci, Amministratrice Delegata Masmec. Ne hanno discusso Maria Chiara Carrozza, presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche e Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria, insieme alla giornalista del Sole 24 Ore Laura Serafini.

Affrontare con coraggio la crisi prodotta dalla pandemia da Covid19 e la crisi climatica –  ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - non è solo necessario ma rappresenta, come affermiamo nel Manifesto di Assisi, una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali. Va portata avanti senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno. L’Italia gioca un ruolo di protagonista anche nella filiera delle scienze della vita come raccontiamo in questo dossier attraverso 100 esperienze che testimoniano la qualità delle istituzioni, delle imprese e della ricerca italiane, che sempre più vanno messe al servizio anche di un rafforzamento della medicina territoriale. È un patrimonio di grande valore strategico per il Paese, che concorre a creare buona economia e posti di lavoro nella direzione di una visione umanistica del futuro”.

La filiera delle scienze della vita rappresenta un patrimonio di grande valore strategico per il Paese – ha affermato Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale Enel - che concorre a creare sviluppo economico e posti di lavoro nella direzione di una visione umanistica del futuro. La pandemia ha portato a ripensare molti aspetti della nostra vita quotidiana, a partire dall’attenzione alla salute. Per questo motivo abbiamo deciso insieme a Symbola, in collaborazione con Farmindustria, di raccontare 100 storie di aziende, ricercatori, scienziati, università, start-up e strutture sanitarie che ogni giorno lavorano per garantire la salute delle persone e permettono di avere a disposizione i migliori strumenti per la cura e il miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Il rapporto mette in luce una vera e propria eccellenza per il nostro Paese, un patrimonio di competenze, innovazioni e tecnologie apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo”.

Questa ricerca racconta 100 storie di successo, tra cui la nostra, ed è una dimostrazione che la medicina è italiana, ma che anche la medicina del futuro può essere ancora di più italiana- ha dichiarato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria -. Siamo tra i primi posti nella produzione con 34 miliardi di valore grazie all'export, alla qualità delle risorse umane e dell’indotto; possiamo veramente avere un ruolo pivot nell’ecosistema dell'innovazione, insieme ai centri clinici, alla ricerca, all’accademia, alle start up e alle imprese, senza dimenticare che già l’80% degli investimenti che abbiamo oggi è in open innovation e sono investimenti che generano valore. Credo che il covid ci abbia dato indicazioni importanti, che ci fanno capire che la salute è libertà ma anche ricchezza: il pil è sceso del’8,9%, ci sono stati 99000 morti in più rispetto allo scorso anno, c’è difficoltà a curare le persone, ci sono 9000 nati in meno, abbiamo perso 14 mesi di aspettativa di vita, e su questo dobbiamo farci delle domande. Grazie ai vaccini e alle terapie che stiamo sviluppando si può intervenire e invertire questa tendenza già nel 2021 e nel 2022, ma bisogna porre la giusta attenzione ai temi della salute. Crediamo veramente che la salute sia un jolly da giocarci in termine di pil,  di benessere, sostenibilità e qualità della vita”.

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