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Giovani e banche. Lecce (Intesa): “Guidiamoli dal risparmio all’investimento”

Segmento giovani, risparmio e investimenti: mondi separati? L’intervista ad Andrea Lecce di Intesa Sanpaolo

Giovani e sistema bancario. Non mondi separati, bensì inaspettatamente connessi e alleati. A dimostrarlo è la ricerca di Excellence ConsultingIl segmento giovani: capacità di risparmio, strumenti di pagamento e prodotti di investimento”, che mette in luce dati eloquenti sulle attività finanziarie dei giovani dai 25 ai 34 anni. I dati che parlano chiaro: le generazioni nate fra gli anni Ottanta e Novanta sono fortemente propense non solo al risparmio, ma anche e soprattutto all’investimento, a patto che ci siano più strumenti di pagamento digitale e app dedicate da parte delle banche.

Ad essere chiamate in causa sono quindi le banche, impegnate nel gestire il fenomeno del passaggio generazionale dei patrimoni e nel rilanciare la relazioni con le fasce di clientela più giovane, andando oltre stereotipi e falsi miti. I giovani, infatti, troppo a lungo sono stati inquadrati come clienti mass market, con poco margine su investimenti di lungo periodo, quando invece dimostrano buona capacità di risparmio e un desiderio nell’investire per accumulare patrimoni finanziari.

Cosa possono fare quindi le istituzioni bancarie per venire incontro a una clientela giovane sempre più complessa ed esigente, anche in termini di strumenti app e fintech? Lo abbiamo chiesto Andrea Lecce, Executive Director Sales & Marketing Retail di Intesa Sanpaolo.

L’intervista ad Andrea Lecce, Executive Director Sales & Marketing Retail di Intesa Sanpaolo, per affaritaliani.it

I giovani prediligono i pagamenti digitali, riferisce la ricerca di Excellence, con punte dell’80% al Nord. La metà di loro risparmia almeno il 30% del reddito percepito, il 40% ha già scelto di investire e oltre il 70% si configura come futuro cliente per proposte di investimento nei prossimi due anni. Buona anche l’attitudine al rischio, più del 60% infatti vede nell’investimento un’opportunità per ricavare nuovo reddito.

“Si sa che in Italia la propensione al risparmio sia tra le più elevate al mondo, e questo la ricerca di Excellence lo ha confermato”, ha commentato Andrea Lecce, Executive Director Sales & Marketing Retail di Intesa Sanpaolo“Se guardiamo al comportamento dei giovani investitori, al loro atteggiamento nei confronti del denaro e degli investimenti, possiamo affermare che questa è una tendenza effettivamente in atto. Riscontriamo un numero importante di giovani fra i nostri clienti che si affida alla nostra gestione di portafoglio fra le varie forme di investimento. Circa il 53% del patrimonio di chi investe è posto in prodotti che sono ben diversificati, di risparmio gestito, con buoni e polizze finanziarie. Il 12% investe in risparmio titoli, risparmio amministrato e azioni. Il restante 35% alloca le proprie disponibilità in conto corrente. Quindi sì, effettivamente c’è questo tipo di tendenza fra i più giovani, ed è un dato estremamente positivo”.

“Come Banca gestiamo innanzitutto la fiducia, quindi dobbiamo meritarcela”, continua Lecce. “Questo lo si fa tramite servizi di livello, di qualità e che evidenzino la sicurezza, la stabilità e la serietà della Banca che opera amministrando i denari e tenendoli in custodia. Un punto importante riguarda ovviamente le formule di finanziamento a cui i giovani possono accedere, e in questo c’è ancora molto lavoro da fare attraverso i prodotti.  Noi abbiamo lanciato diverse formule di finanziamento per il merito, e si tratta di una componente finanziaria importante, investire su se stessi senza avere delle garanzie da parte dei genitori penso sia un bel messaggio per le giovani generazioni. Oppure comprare casa avendo un preammortamento di dieci anni, permettendo quindi di pagare meno per il mutuo che non per un affitto. Abbiamo formule di investimento dove si definiscono degli obiettivi, come per esempio con Eurizon, che poi vengono raggiunti con dei piani di accumulo, che è uno dei modi più importanti per la gestione e far sì che la pianificazione finanziaria diventi realtà”.

“Oltre a prodotti e servizi, il tema dell’educazione finanziaria ci sta particolarmente a cuore, e qui in quanto banche bisogna parlare un linguaggio trasparente, molto chiaro, diretto, senza tecnicismi, ma sempre corretto e preciso”, prosegue Lecce. “In questo senso abbiamo sviluppato dei volantini che vanno oltre la normativa sulla trasparenza che si chiamano Quick Start in collaborazione con le associazioni dei consumatori, dove illustriamo vantaggi, svantaggi e i rischi che si corrono nell’acquistare un certo prodotto”.

Quelle descritte da Lecce sono schede di prima consultazione per garantire la massima trasparenza su prodotti e servizi, con informazioni essenziali e un linguaggio semplice che Intesa ha deciso di mettere a disposizione per il pubblico non avvezzo ai tecnicismi dell’ecosistema bancario. Un primo supporto per orientarsi e apprendere, utile soprattutto al pubblico più giovane.

“Abbiamo un’app che piace molto ai nostri clienti e che ha un ottimo rating a livello europeo. Secondo Forrester, siamo al secondo posto nel banking e i nostri clienti la usano tantissimo", continua. "Mediamente ogni nostro cliente usa la nostra app circa venti volte al mese, quindi una frequenza elevatissima. Abbiamo pensato anche a dei servizi all’interno dell’app sia per i giovani che giovanissimi. All’interno abbiamo infatti inserito un servizio chiamato “Salvadanaio”, dove si arrotondano le spese che vengono fatte per posizionarle in una piccola partizione del conto che poi può essere anche investita, e poi “Smart Save”, un servizio finanziario che permette di investire con dei semplici swipe sull’app. Nell’ambito di questo ecosistema di servizi che si sviluppa intorno al mondo digitale si costruiscono, e noi stiamo costruendo, delle soluzioni che sono semplici, trasparenti, molto chiare nei costi e che, ovviamente, incentivano a passare dal risparmio all’investimento, che è fondamentale, tanto più quando si è giovani”.

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