Intesa Sanpaolo presenta 'Il nuovo quadro finanziario europeo': focus su investimenti, competitività e crescita sostenibile - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 19:14

Intesa Sanpaolo presenta 'Il nuovo quadro finanziario europeo': focus su investimenti, competitività e crescita sostenibile

Micillo (Intesa Sanpaolo): "È chiaro a tutti che l’urgenza è avere un’Europa più compatta, capace di crescere in scala e di ripensare profondamente le proprie politiche economiche e industriali"

di Elisabetta Marciano

Intesa Sanpaolo, QFE Conference a Milano: un confronto sul nuovo Quadro Finanziario Europeo 2028–2034 per finanziare le priorità strategiche dell’UE

Presso lo Spazio Eventi Gioia 22 si è svolta la conferenza “Il nuovo quadro finanziario europeo: come finanziare le priorità strategiche dell’UE?”, promossa da Intesa Sanpaolo nell’ambito della QFE Conference. L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto tra istituzioni, accademia e sistema finanziario sulle prospettive del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034 e sulle opportunità di sviluppo economico per l’Europa.

La Commissione Europea ha infatti presentato la proposta per un bilancio di lungo termine del valore complessivo di quasi 2.000 miliardi di euro, destinato a promuovere una società e un’economia più indipendenti, sicure, inclusive e sostenibili. Il nuovo QFP mira inoltre a rafforzare politiche chiave come la coesione, la competitività, la ricerca, la difesa e la gestione delle migrazioni, offrendo una cornice strategica per finanziare i grandi progetti del prossimo decennio.

Ad aprire i lavori è stato Mauro Micillo, Chief of IMI Corporate & Investment Banking Division di Intesa Sanpaolo, che ha sottolineato la rilevanza del momento storico e la necessità di risposte sistemiche e coordinate alle grandi sfide globali, dal cambiamento climatico alla sicurezza energetica, dalla digitalizzazione accelerata dall’intelligenza artificiale alla riorganizzazione delle catene globali del valore.

"Il quadro finanziario pluriennale si configura non solo come bilancio settennale dell’Unione, che porta con sé una connotazione burocratica a una lettura superficiale, ma come il vero e proprio strumento strategico per finanziare i progetti che possono contraddistinguere l’industria europea sulla ricerca e l’innovazione", ha dichiarato Micillo. Nel suo intervento, il manager ha evidenziato il ruolo cruciale delle banche in questa fase di transizione, sottolineando come gli istituti di credito non possano più limitarsi al tradizionale ruolo di finanziatori, ma debbano diventare veri e propri motori della trasformazione economica, capaci di intercettare e veicolare capitali privati a supporto di quelli pubblici.

"È chiaro a tutti che l’urgenza è avere un’Europa più compatta, capace di crescere in scala e di ripensare profondamente le proprie politiche economiche e industriali. Ma, detto con franchezza, il mercato unico rimane incompiuto: settori strategici come la finanza, le telecomunicazioni e l’energia sono ancora troppo frammentati", ha aggiunto Micillo, richiamando la necessità di una politica industriale comune europea e di una più stretta sinergia tra capitale pubblico e privato.

Il Chief of IMI Corporate & Investment Banking Division ha poi ricordato come il fabbisogno stimato per finanziare le transizioni in corso sia cresciuto in modo significativo: "È indubitabile che non abbiamo abbastanza risorse pubbliche per affrontare il livello della sfida che ci aspetta. Solo un anno e mezzo fa stimavamo 800 miliardi di euro annui di fabbisogno; oggi parliamo di un incremento del 50%. È evidente a tutti che la sfida non può essere vinta senza l’intervento dei capitali privati".

Micillo ha inoltre sottolineato il ritardo tecnologico dell’Europa rispetto ad altri grandi blocchi economici, invitando a un’azione coordinata per costruire un vero mercato unico dell’innovazione: "Colmare questo divario richiede un mercato unico per imprese, norme e finanziamenti più mirati e consistenti, una semplificazione normativa e una più stretta integrazione energetica, che oggi rappresenta un ostacolo competitivo".

Rivolgendosi al settore bancario, Micillo ha ribadito il ruolo fondamentale che gli istituti di credito possono e devono svolgere: "Le banche devono essere messe dai regolatori nelle condizioni di poter avere un ruolo attivo, facilitando l’accesso al credito. Il primo successo del piano europeo dipenderà dalla capacità di costruire un impegno condiviso e individuare i beni e i servizi che i cittadini europei sentono propri".

Ha infine concluso con un messaggio di fiducia: "È importante rafforzare il dialogo e trasformare il piano in un acceleratore di sostenibilità e competitività. Io sono ottimista, lo sono per mestiere, ma credo che ci sia una ragione di fondo per esserlo: un’Europa più forte è più vicina a tutti noi cittadini".

Dopo l’apertura di Micillo, la conferenza è proseguita con il keynote speech di Lourdes Acedo Montoya, Chief Economist e Head of Unit – Multiannual Financial Framework presso la Commissione Europea (DG BUDG), seguita dall’intervento del professor Marco Buti, titolare della Tommaso Padoa-Schioppa Chair presso l’European University Institute.

A seguire si è svolto il panel “Finanziare le priorità dell’UE: opportunità e sfide per l’Italia”, moderato da Marco Boscolo, Responsabile European Regulatory Growth and Policies di Intesa Sanpaolo, con la partecipazione del professor Marco Buti, di Alessandro Carano, Managerial Adviser EIB Global Strategy, dell’onorevole Giovanni Crosetto, membro della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, e dell’onorevole Letizia Moratti, membro della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia del Parlamento Europeo.

Nel suo intervento, Letizia Moratti ha evidenziato come il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale possa rafforzare la capacità industriale europea nei settori strategici come difesa, energia e transizione ecologica. Ha sottolineato l’importanza del Fondo per la Competitività, che pone al centro crescita e innovazione piuttosto che vincoli burocratici, rappresentando una risposta positiva della Commissione per stimolare gli investimenti privati in ricerca, sviluppo e innovazione.

Moratti ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di promuovere il trasferimento tecnologico e le partnership pubblico-privato, indicando come la Commissione dovrà vigilare attentamente per garantire flessibilità e accessibilità dei fondi, soprattutto per le imprese medie e piccole. Ha evidenziato che concentrare le risorse su programmi strategici coerenti con le priorità nazionali ed europee permetterà di affrontare le sfide globali in maniera coordinata, evitando approcci “taglia unica” e favorendo una crescita equilibrata tra i diversi Paesi membri.

La chiusura dei lavori è stata affidata a Jacques Moscianese, Executive Director Institutional Affairs di Intesa Sanpaolo, che ha sottolineato l’importanza di trasformare il nuovo quadro finanziario europeo in uno strumento concreto per accelerare la sostenibilità e la competitività industriale dell’Europa, rafforzando la cooperazione tra capitale pubblico e privato e garantendo che le opportunità offerte siano realmente accessibili a tutte le imprese.