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Iren approvato il Piano Industriale 2025-2030: investimenti per 6,4 miliardi e un modello multiutility più focalizzato
Dal Fabbro (Iren): "Abbiamo tracciato un percorso di crescita sostenibile e misurabile che ci porta ad un EBITDA atteso nel 2030 pari a 1,6 miliardi di euro"

Iren presenta il nuovo Piano Industriale 2025-2030, con €6,4 miliardi di investimenti e una strategia orientata ai business regolati, alla sostenibilità e alla crescita stabile dei risultati
Il Consiglio di amministrazione di Iren S.p.A. ha approvato l’aggiornamento del Piano Industriale al 2030, un progetto che punta sulla crescita nei business regolati, sull’efficienza e su una strategia finanziaria orientata alla solidità e alla sostenibilità. Il piano prevede investimenti per 6,4 miliardi di euro e stima al 2030 un EBITDA di circa 1,6 miliardi di euro e un utile netto intorno ai 400 milioni di euro, garantendo la sostenibilità della dividend policy, che prevede un incremento del dividendo dell’8% annuo fino al 2027 e del 6% dal 2028 al 2030.
L’EBITDA atteso al 2030 riflette un aumento di 330 milioni rispetto al 2024, con un tasso di crescita annuo composto del 4%, sostenuto da crescita organica, sinergie e ampliamento del perimetro di consolidamento. L’utile netto di Gruppo dovrebbe raggiungere i 400 milioni, con un CAGR del 7%. Le previsioni includono anche un miglioramento del rapporto posizione finanziaria netta/EBITDA, atteso in progressiva riduzione fino a 3,0x nel 2030. Gli investimenti lordi, pari a 6,4 miliardi di euro, saranno principalmente destinati ai settori regolati delle reti, alla costruzione di nuova capacità di recupero energetico, all’estensione del teleriscaldamento, allo sviluppo di 200 MW di fotovoltaico e al miglioramento della customer experience.
Secondo il Presidente esecutivo del Gruppo, Luca Dal Fabbro, il Piano si fonda su basi solide grazie alla valorizzazione del modello di business, a investimenti selettivi e a una rigorosa disciplina finanziaria. “Abbiamo tracciato un percorso di crescita sostenibile e misurabile che ci porta ad un EBITDA atteso nel 2030 pari a 1,6 miliardi di euro, al quale si aggiungono ulteriori potenziali upside legati alle opportunità di sviluppo organico ed inorganico che il Gruppo è oggi nelle condizioni di cogliere”.
L’Amministratore delegato Gianluca Bufo definisce l’approvazione del nuovo Piano come l’avvio di una trasformazione che renderà il modello di business più efficiente e focalizzato. Gli investimenti da 6,4 miliardi rafforzeranno le attività con maggiore potenziale e visibilità, come i servizi a rete e i termovalorizzatori, mentre un articolato piano di sinergie permetterà di recuperare redditività e semplificare la struttura operativa. Bufo conferma inoltre una crescita dell’EBITDA del 4% e dell’utile netto del 7% entro il 2030.
Il Vice Presidente esecutivo Moris Ferretti evidenzia che l’approvazione del Piano di Transizione al 2040, congiunta al Piano Industriale, rappresenta una svolta strategica. L’obiettivo è dimezzare la carbon intensity attraverso un percorso di lungo periodo basato su investimenti mirati, miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse e riduzione dell’impatto ambientale. La strategia prevede inoltre l’inserimento di circa 2.400 nuove persone nel Gruppo per sostenere la trasformazione.
Il Piano Industriale approfondisce i tre pilastri strategici già consolidati: transizione ecologica, valorizzazione dei territori e qualità del servizio. La transizione ecologica sarà orientata verso interventi ad alto impatto ambientale positivo, come nuovi sistemi di recupero del calore nei termovalorizzatori e cinque nuovi impianti di depurazione. La valorizzazione dei territori si tradurrà nello sviluppo di infrastrutture essenziali e nella crescita della presenza territoriale del Gruppo, mentre la qualità del servizio guiderà investimenti destinati a incrementare la resilienza delle reti e a potenziare l’esperienza dei clienti. Il modello di business evolverà verso una “focussed multiutility”, con un’allocazione del capitale più selettiva concentrata sui business core. Il piano si integra con il percorso di transizione al 2040, articolato su cinque aree focus: decarbonizzazione, economia circolare, risorse idriche, città resilienti e persone.
Gli investimenti previsti includono 6,4 miliardi di euro, distribuiti in modo equilibrato tra sviluppo (40%) e mantenimento (60%). L’80% dei progetti è riferito a business regolati, garantendo elevata prevedibilità dei ritorni. Il 70% degli investimenti, pari a 4,3 miliardi, riguarda progetti sostenibili allineati alla Tassonomia europea: 33% dedicato alla gestione sostenibile delle risorse idriche, 28% a città resilienti, 26% alla decarbonizzazione e 13% all’economia circolare.
Gli obiettivi economico-finanziari includono un EBITDA in crescita dai 1.274 milioni del 2024 a circa 1.600 milioni nel 2030, con incrementi particolarmente rilevanti nella business unit Reti, che raggiungerà i 705 milioni di EBITDA, grazie a investimenti per 2,6 miliardi focalizzati su servizio idrico integrato, distribuzione elettrica e gas. La business unit Ambiente investirà 1,2 miliardi per potenziare la capacità di recupero energetico con due nuovi termovalorizzatori e l’ampliamento dell’impianto di Torino, mentre la business unit Energia mobiliterà 1,6 miliardi per potenziare infrastrutture idroelettriche, sviluppare fotovoltaico fino a 430 MW e ampliare la rete di teleriscaldamento. La business unit Mercato investirà 600 milioni per mantenere una customer base stabile e potenziare i servizi ai clienti.
Il Gruppo conferma un’impostazione finanziaria solida finalizzata al mantenimento degli attuali rating, con una posizione finanziaria netta prevista in aumento di 800 milioni per effetto degli investimenti e del pagamento dei dividendi. Il rapporto PFN/EBITDA è atteso in riduzione e rimarrà ampiamente al di sotto della soglia massima di 3,5x indicata per preservare l’attuale merito creditizio. L’80% del debito al 2030 sarà composto da strumenti di finanza sostenibile. La dividend policy aggiornata conferma un dividendo in crescita dell’8% annuo fino al 2027 e del 6% dal 2028 al 2030, con l’obiettivo di garantire una remunerazione stabile e prevedibile per gli azionisti. L’aggiornamento del Piano Industriale sarà illustrato il 13 novembre alle ore 16.00 nel corso di una conference call dedicata alla comunità finanziaria, trasmessa anche in webcast sul sito del Gruppo.
