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Poste Italiane: il portalettere di Borgo Pio racconta il suo giro tra conclave e folla del Giubileo

Tra sampietrini e vetrine di souvenir, il portalettere Roberto ha vissuto l’eccezionale fermento direttamente “in trincea”, modificando il suo percorso quotidiano

di Redazione Corporate

Poste Italiane a Borgo Pio: il racconto in prima linea del portalettere tra fede, pellegrini e l’anno del Giubileo

Borgo Pio, a pochi passi da piazza San Pietro, è tornato al centro della scena mondiale nell’anno del Giubileo: la morte di Papa Francesco, il conclave e l’elezione di Leone XIV hanno attirato nel rione fiumi di fedeli, turisti e religiosi di ogni grado. Tra sampietrini e vetrine di souvenir, il portalettere Roberto ha vissuto l’eccezionale fermento direttamente “in trincea”, modificando il suo percorso quotidiano per ragioni di sicurezza e attraversando strade trasformate in un tappeto umano.

"È stato un periodo intensissimo e molto emozionante", racconta. "Questo è il mio terzo conclave: c’ero nel 2005 dopo la morte di Giovanni Paolo II e ricordo Borgo Pio completamente invaso dalla gente. Anche ora si faticava a transitare". Roberto, assunto alle Poste nel 2002, conosce ogni portone del quartiere: negozi di articoli religiosi, botteghe storiche, trattorie frequentate dai pellegrini e, nei giorni che precedono l’extra omnes, anche dai cardinali.

Alla storica libreria e cartoleria rionale, aperta dal 1962, la proprietaria mostra con orgoglio una tradizione di clienti illustri: "Cardinali, vescovi e sacerdoti vengono sempre qui. Joseph Ratzinger, prima di diventare papa, passava con il fratello e la sorella: era un nostro grande amico". E mentre i turisti chiedono impazienti immagini e rosari dedicati al nuovo pontefice, la commessa Mariangela ammette: "I primi souvenir di Leone XIV non sono ancora arrivati, per ora non abbiamo nulla".