Snam, presentato il primo Innovation Plan: nuove tecnologie e investimenti per guidare la transizione energetica - Affaritaliani.it

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Snam, presentato il primo Innovation Plan: nuove tecnologie e investimenti per guidare la transizione energetica

Venier (Snam): “L’Innovation Plan mobilita risorse interne ed esterne che condividono con noi l’idea di non subire il cambiamento, ma di avere l’ambizione di guidarlo”

di Federica Toscano

Snam, illustrato il primo Innovation Plan che completa il quadro strategico per la transizione energetica insieme al Transition Plan e al Piano 2025-2029

Snam compie un nuovo passo nella sua strategia di lungo periodo presentando il primo Innovation Plan, un documento che, insieme al Transition Plan e al Piano Strategico 2025-2029, va a completare il quadro programmatico del Gruppo. Una vera e propria roadmap dell’innovazione trasformativa che si propone di affrontare in modo sistemico le sfide della transizione energetica.

"L’innovazione è da sempre nel DNA di Snam, sin dai suoi primi anni, ma le complessità crescenti della fase attuale, caratterizzata dalla fragilità degli equilibri complessivi e da un percorso di transizione energetica sempre meno lineare, hanno ulteriormente accresciuto l’importanza di un costante upgrade tecnologico di asset, processi e sistemi, sviluppando un innovativo modello di gestione e visione della prospettiva”, ha dichiarato l'Amministratore Delegato Stefano Venier. “Nasce sotto questi presupposti anche il nostro Innovation Plan, una roadmap flessibile che include e mobilita risorse sia interne che esterne, che condividono con noi l’idea di non subire il cambiamento, ma di avere l’ambizione di guidarlo”.

L’Innovation Plan prevede investimenti complessivi in innovazione pari a 400 milioni di euro entro il 2029, con una crescita del 15% rispetto al piano precedente. Questi investimenti si articolano in due linee guida: proven innovation (338 milioni di euro) e explorative innovation (62 milioni di euro), con un approccio duale che consente a Snam di operare tanto sulle tecnologie mature quanto su quelle emergenti.

Elemento centrale della proven innovation è SnamTEC, programma attivo dal 2018 che include oltre 50 progetti orientati a rendere più efficienti e sicuri gli asset industriali. Tra i risultati già ottenuti, spicca la Asset Control Room, piattaforma digitale che integra intelligenza artificiale e monitoraggio remoto per oltre 2.000 operatori. Oggi, il 15% degli applicativi aziendali utilizza IA, percentuale che salirà al 40% entro cinque anni.

Durante la presentazione dell'Innovation PlanClaudio Farina, Chief Strategy and Technology Officer di Snam, ha dichiarato: "In un contesto operativo sempre più complesso e in rapida evoluzione, influenzato da fattori tecnologici, geopolitici e regolatori, Snam adotta un approccio flessibile e multilivello basato sul modello dual track. Questo integra due direttrici: da un lato la proven innovation, che punta su tecnologie mature, scalabili e già disponibili sul mercato, sviluppate anche grazie al programma strutturato SnamTEC con 340 milioni di euro investiti e oltre 70 progetti, e dall’altro la explorative innovation, focalizzata su tecnologie emergenti sviluppate in collaborazione con università, centri di ricerca e startup. A supporto, due piattaforme tecnologiche: una digitale, per valorizzare i dati industriali attraverso sensoristica, AI e infrastrutture avanzate; l’altra orientata alla decarbonizzazione, con soluzioni per gas a basso impatto carbonico. Centrale nel modello di Snam è anche l’apertura all’ecosistema esterno, in un’ottica di open innovation che promuove ascolto, apprendimento e collaborazione".

Complessivamente, dal 2000 a oggi, il 100% dei principali processi operativi è stato digitalizzato, abilitando lo sviluppo di progetti di cybersecurity e la creazione di digital twin tridimensionali utili per test, simulazioni e formazione.

Nell’ambito della explorative innovation, Snam guarda a tecnologie non ancora pienamente mature ma ad alto potenziale. Attraverso iniziative come Centrale delle Idee, HyAccelerator, Innova.Lab e Decarbonisation Research Program, l’azienda collabora con startup, università e centri di ricerca per sviluppare soluzioni su temi come idrogeno verde, CCUS, LDES, robotica, IA generativa e clean tech.

A collegare le due anime dell’innovazione c’è il T.LAB, che si occupa di scalare le tecnologie emergenti e integrarle nel core business. Alcuni esempi di progetti in fase di valutazione includono: il Methane detector, una telecamera iperspettrale per rilevare perdite di gas su scala industriale; una Sensoristica meteo marina avanzata nei rigassificatori di Panigaglia e Ravenna; un Laser scanner per il monitoraggio della biodiversità; una Valvole a zero emissioni regolabili da remoto; infine, Nuove tecnologie elettrolitiche per abbattere i costi dell’idrogeno verde.

L’Innovation Plan non è solo tecnologia, ma anche cultura aziendale. È stato pensato in ottica “people-centric”, ovvero finalizzato a valorizzare le competenze interne e colmare i divari generazionali attraverso formazione e aggiornamento continui.

In conclusione, Stefano Venier ha riassunto l’essenza dell’Innovation Plan in tre assi portanti. Il primo è lo sviluppo di tecnologie che rendano le infrastrutture più efficienti, flessibili e pronte a gestire diverse molecole, dal gas all’idrogeno. Il secondo è l’impiego di automazione e robotica per operare in ambienti complessi e poco accessibili. Il terzo, cruciale, è il ruolo delle persone: “Anche con piani definiti, è il contributo quotidiano delle persone che ci porterà davvero agli obiettivi”.

L’intervista a Claudio Farina, Chief Strategy and Technology Officer di Snam

Claudio Farina, Chief Strategy and Technology Officer di Snam ha dichiarato: “L’Innovation Plan di Snam è un documento innovativo: è la prima volta che lo realizziamo ed è una vera e propria roadmap, che indica la direzione degli investimenti e delle tecnologie in cui crediamo e che rappresentano il pilastro tecnologico della nostra strategia per i prossimi dieci anni. Il piano esplora due grandi famiglie di tecnologie su cui stiamo lavorando e continueremo a investire: le tecnologie digitali e le clean technologies".

"Già oggi", ha proseguito Farina, "stiamo implementando diverse soluzioni nei nostri asset per renderli più sicuri, più efficienti, ridurre le emissioni e prepararli ad accogliere gas decarbonizzati. Parallelamente, sviluppiamo tecnologie digitali basate su IoT, cloud computing e Intelligenza Artificiale per rendere sempre più automatizzate e data-driven le decisioni operative e gestionali".

"Il nostro approccio è il dual track: da un lato l’innovazione proven, realizzata in collaborazione con partner tecnologici consolidati e focalizzata su tecnologie mature, affidabili e immediatamente implementabili – su cui prevediamo investimenti per 340 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Dall’altro lato, l’innovazione explorative, più sperimentale e rivolta alla frontiera tecnologica, su cui investiremo circa 50-60 milioni di euro, operando in sinergia con un ecosistema meno strutturato composto da centri di ricerca, università e startup. Le due traiettorie si alimentano a vicenda: le soluzioni più promettenti nate dalla ricerca vengono progressivamente implementate sulla nostra rete e nei nostri asset” ha concluso Claudio Farina.