UIFOR, nasce il primo sindacato dei forfettari per “un fisco più umano grazie all’intelligenza artificiale” - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 15:13

UIFOR, nasce il primo sindacato dei forfettari per “un fisco più umano grazie all’intelligenza artificiale”

Castellano (UIFOR): “Vogliamo passare da un sistema complesso e punitivo a uno algoritmico, trasparente e personalizzato dove l’intelligenza artificiale aiuti lo Stato a conoscere meglio, non a controllare di più”

di Sofia Gabbanini

Nasce UIFOR: il primo sindacato dei forfettari per un fisco più equo con l’aiuto dell’IA

Dare voce a chi finora non ne ha avuta: questo è l’obiettivo che si propone UIFOR – Unione Italiana Forfettari, il primo sindacato datoriale interamente dedicato ai lavoratori autonomi e alle microimprese che operano in regime forfettario o applicano imposte sostitutive sul reddito. L’iniziativa nasce per dare spazio a quell’universo da oltre due milioni di contribuenti che - ogni giorno - produce valore, innovazione e occupazione, ma che resta ai margini del dibattito pubblico e ancora privo di una rappresentanza strutturata.

L’Associazione, presieduta da Vincenzo Castellano, commercialista ed esperto di diritto tributario, nasce a giugno del 2025, segnando l’avvio di una nuova stagione di tutela e proposta per il lavoro artigiano e autonomo italiano. UIFOR si definisce un “sindacato di nuova generazione”, indipendente, apartitico e radicato nel tessuto produttivo reale. Accanto a Castellano, nel gruppo fondatore troviamo il Segretario Generale Chiara Lo Re; Giuseppe Mollica, Vicepresidente, e Roberto Tuccillo, Consigliere con delega ai rapporti istituzionali.

Alla base dell’iniziativa vi è una visione chiara: semplificare il fisco, rafforzare le tutele e valorizzare il lavoro autonomo e le microimprese come motore dell’economia reale. UIFOR propone infatti una “Flat Tax Duale intelligente”, ovvero un modello evoluto di tassazione che unisce semplicità e progressività, fondato su IA, dati reali e trasparenza algoritmica.

Nel suo Manifesto Programmatico, UIFOR individua alcune priorità strategiche, tra cui la tutela previdenziale e mutualistica, l’accesso al microcredito, la formazione digitale e una profonda riforma culturale del lavoro autonomo. Tra i punti cardine, la creazione del Dipartimento “Forfettari & Intelligenza Fiscale”, un centro di ricerca sull’applicazione etica dell’intelligenza artificiale alla fiscalità, con il contributo di giuristi, accademici e tecnici.

UIFOR punta anche a costruire un vero welfare dell’autonomia, con fondi mutualistici per malattia, maternità e inattività, e con la promozione di cooperative e società tra forfettari in grado di offrire tutele e stabilità a chi oggi lavora senza protezioni. L’obiettivo è chiaro: trasformare l’isolamento dei singoli in una comunità organizzata, apace di garantire rappresentanza e sicurezza economica nel tempo..

L’idea alla base del Progetto UIFOR è quella di promuovere un fisco predittivo e amichevole, che sfrutti la tecnologia per costruire fiducia, più che per esercitare controllo. Nel Documento Istituzionale, l’associazione parla infatti di una “tassazione forfettaria evoluta”, capace di adattarsi alla reale capacità contributiva del singolo, con indicatori di sostenibilità, innovazione e impatto territoriale. Un modello in cui la digitalizzazione non è barriera, ma una leva di equità e partecipazione.

L’intervista di Affaritaliani a Vincenzo Castellano, Presidente UIFOR

Presidente Castellano, perché nasce UIFOR e qual è la vostra missione?

UIFOR nasce per dare voce a chi finora non ne ha avuta. In Italia ci sono oltre due milioni di forfettari: professionisti, artigiani, freelance, creativi. Producono valore e occupazione, ma sono invisibili. UIFOR vuole rappresentarli, difenderli e costruire con loro un nuovo patto fiscale basato su semplicità, certezza, equità e fiducia.

Parlate spesso di “fisco del futuro”. Cosa significa concretamente?

Significa passare da un sistema complesso e punitivo a uno algoritmico, trasparente e personalizzato, dove l’IA aiuta lo Stato a conoscere meglio, non a controllare di più. Un fisco che previene gli errori, che dialoga col contribuente, e che misura la capacità contributiva in modo reale, non astratto. Le partite IVA forfettarie sono anche quelle più facili da controllare, proprio perché semplificate. Se questa semplificazione diventa un regime naturale, lo Stato ci guadagna in termini di minori risorse da impiegare nei controlli e i contribuenti sono incentivati a non evadere e a fatturare. 

Parlate anche di una “visione sociale” del lavoro autonomo. Cosa intendete esattamente?

Oggi il lavoro autonomo è una vera forma di cittadinanza economica. Quando fu scritta la Costituzione, l’Italia era un Paese di operai e impiegati. Oggi è fatta di professionisti, artigiani, freelance, microimprese. Per questo diciamo che la Repubblica si fonda anche su chi lavora in autonomia. E non basta più parlare solo di “capacità contributiva”: bisogna parlare di dignità fiscale. Perché ormai le tasse decidono chi sei nella società, se puoi crescere, accedere ai diritti o restare ai margini. UIFOR nasce per cambiare questo: non un fisco che giudica, ma un fisco che riconosce e accompagna.

Cosa proponete, sul piano pratico, per migliorare le tutele dei forfettari?

Vogliamo che il regime forfettario diventi la regola, non l’eccezione. Oggi milioni di partite IVA contribuiscono a tenere in piedi il Paese, ma ogni anno vivono con l’ansia della manovra, temendo che il Governo di turno cambi le carte in tavola: limiti di fatturato, nuove incompatibilità, regole incerte. Stabilità fiscale e fiducia sono la prima vera forma di tutela. UIFOR propone anche la creazione di fondi mutualistici per malattia, maternità e inattività rivolti a chi non ha una cassa di appartenenza – professionisti, consulenti, artigiani, freelance – e propone le cooperative e società tra forfettari per garantire continuità, dignità e sicurezza. È tempo di costruire un welfare dell’autonomia, stabile ed equo, capace di tutelare chi lavora senza dipendere dal lavoro dipendente.

Avete un approccio innovativo anche sul piano digitale. Può descriverlo?

Abbiamo istituito il Dipartimento Forfettari & Intelligenza Fiscale, dove giuristi, accademici e tecnici studiano l’impatto dell’IA sulla fiscalità. Vogliamo un fisco intelligente ma umano, che usi la tecnologia per semplificare e non per escludere.

Un’ultima domanda. Qual è il messaggio che volete lanciare ai lavoratori autonomi e microimprenditori italiani?

Che non sono soli. È il momento di unirsi, di contare, di smettere di subire. UIFOR è la casa dei forfettari, una rete di tutela, formazione e libertà. Perché il futuro del Paese passa anche da chi ogni giorno si alza e crea valore, in silenzio.