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Economia
Novartis: grazie alla ricerca, guardiamo al futuro con ottimismo
Joseph Jimenez


L'annuale presentazione dei risultati economici del gruppo Novartis, presso il Quartier Generale di Basilea, non è servita “solo” a delineare le prospettive di un gruppo solido e ambizioso, ma anche per anticipare i futuri sviluppi della medicina, che interessano miliardi di pazienti in tutto il mondo. Necessariamente, gli esiti dell'industria farmaceutica derivano dalla capacità delle aziende di inquadrare al meglio il contesto socio-sanitario e di dialogare con le autorità nazionali.

 

NOVARTIS: “PRONTI A COLLABORARE CON L'AMMINISTRAZIONE TRUMP” 
Immancabilmente, al CEO Joseph Jimenez è stato chiesto di commentare le recenti prese di posizione del neopresidente americano Donald Trump, che potrebbero avere ripercussioni sul settore. “Spero di incontrarlo molto presto”, ha risposto Jimenez. “Siamo desiderosi di collaborare con la nuova amministrazione, perché quello che ci sta veramente a cuore è garantire a ogni americano la possibilità di accedere ai nostri farmaci. Sappiamo che l'amministrazione-Trump comprende bene il valore dell'innovazione e dell'occupazione, che nel nostro caso riguarda circa 4,5 milioni di americani”. Pur ricordando che Novartis ha solo il 35% del suo fatturato negli USA - quindi con un maggiore bilanciamento rispetto ad alcuni competitor - Jimenez si è inoltre detto pronto a discutere con Trump del delicato tema della sostenibilità economica delle cure, spiegando come già ora alcuni contratti siano parametrati sull'effettivo effetto che alcuni farmaci hanno nel ridurre il numero di persone ospedalizzate, con relativo risparmio per il sistema sanitario. 

 

OBIETTIVI: ALZHEIMER, OBESITA' E FEGATO
La questione del costo delle cure è di cruciale importanza, anche perché Novartis stima che l'attuale spesa sarà addirittura raddoppiata entro il 2030, a meno che non si prendano le necessarie contromisure. Secondo le statistiche, infatti, la popolazione mondiale non sta solamente invecchiando, ma sta anche aumentando e con peggiori condizioni di salute. In particolare, Novartis intende intervenire su tre aree cliniche in rapida espansione: Alzheimer, obesità e patologie del fegato. Sono infatti in corso dei test finalizzati a sviluppare farmaci che possano ridurre i danni cerebrali derivanti dal morbo di Alzheimer, intervenendo prima del punto di non ritorno rappresentato dalla manifestazione dei sintomi, che prelude all'evoluzione in demenza vera e propria. Obesità e patologie del fegato sono strettamente legate, in quanto proprio il diffondersi di stili di vita ed abitudini alimentari scorrette causano sempre più spesso fibrosi e cirrosi non legate al consumo di alcool (NASH): una quota compresa tra l'1% e il 6% della popolazione mondiale ne è già affetto e il numero può rapidamente salire, perché invece la percentuale di chi ha generici problemi di fegato dovuti al peso eccessivo sale addirittura tra il 20% e il 30%. La mancanza di cure che possano integrare uno stile di vita più bilanciato rappresenta un problema rilevante, perché questo tipo di malattie possono evolvere solo in due modi: con il trapianto di fegato o con la morte del paziente. Si stima quindi che questo mercato possa crescere in maniera enorme, fino a circa 35 miliardi di dollari, e, oltre al dato numerico, conta anche il fatto che l'eventuale sviluppo di farmaci possa essere di beneficio anche alle patologie derivanti dall'abuso di alcool. 

 

NOVARTIS: IL RISULTATO GLOBALE DEL 2016
I ricavi netti del 2016 sono calati del 2% a 48,51 miliardi di dollari (45,24 miliardi di euro) e l'utile netto del 5% a 6,69 miliardi di dollari, con una liquidità in crescita del 2% a 9,45 miliardi di dollari (8,81 mld euro). Per il 2017 si prevedono risultati in linea con il 2016, nonostante due fattori negativi quali la scadenza del brevetto di Gleevec, che era il principale farmaco dell'azienda di Basilea, e il rendimento della divisione Alcon, non all'altezza delle aspettative di dodici mesi fa. Tuttavia, proprio da Alcon ci sono stati interessanti segnali di ripresa nell'ultimo trimestre del 2016, al punto che Jimenez afferma non di prevedere perdite su questo fronte per il 2017. 

 

13 FARMACI “BLOCKBUSTER” IN ARRIVO
In ogni caso, Novartis ha annunciato un riposizionamento strategico di Alcon, proseguendo la strada che ha già portato a separarne i farmaci, inserendoli nella divisione di medicina innovativa dell'azienda. Resta ora da definire il futuro del business della chirurgia e delle lenti a contatto, attraverso una riflessione che potrebbe anche portare ad una alienazione o ad una separazione tra aree funzionali. Due ipotesi che, comunque, il CEO ha definito ancora premature. La possibilità di guardare al futuro con ottimismo è legata principalmente alla ricerca e allo sviluppo, che secondo James Bradner (responsabile della funzione) rappresenta il modo in cui Novartis intende “dare un significativo contributo all'umanità”. L'azienda è infatti in procinto di lanciare nuovi farmaci in vari campi, dal cancro al seno alle malattie neurologiche e cardiologiche. In totale, ci sono 13 potenziali “blockbuster” in cantiere e, contemporaneamente, sono attivi numerosi studi esplorativi che potrebbero aumentarne il numero. Venti di essi riguardano solamente l'immunooncologia, alla quale ancora troppi pazienti non rispondono in maniera soddisfacente. Da queste attività di ricerca, si conta di poter ricavare farmaci efficaci anche sul fronte dell'oncologia pediatrica. Entro il 2021, Novartis intende depositare 60 nuovi brevetti, dato che potrà variare nel rapporto con le varie autorità nazionali. 

 

NOVARTIS: 5 MILIARDI DI DOLLARI PER LE ACQUISIZIONI
L'approccio ottimistico si evince anche dall'intenzione di investire ulteriori cinque miliardi di dollari in acquisizioni di asset esterni e nel riacquisto di proprie azioni sul mercato. Il progetto va di pari passo con la riorganizzazione dell'azienda secondo criteri di efficienza ed agilità, rivedendo il portfolio e aumentando il livello di tecnologie anche attraverso partnership con i maggiori player del settore. La proposta di aumentare i dividendi per gli azionisti, per la ventesima volta consecutiva, è un'ulteriore testimonianza della solidità di un'azienda che non trascura nemmeno il proprio ruolo sociale. 

 

NOVARTIS ACCESS: FARMACI PER I PAESI POVERI
A Basilea è stato presentato anche il primo annual report del progetto “Novartis Access”, naturale evoluzione dell'intervento che già da 15 anni Novartis fa sul tema della malaria, con oltre 800.000 milioni di terapie distribuite nel mondo. Il responsabile Harald Nusser ha raccontato le difficoltà legate al rapporto con paesi caratterizzati da gravi carenze nella cultura sanitaria e anche nella trasparenza delle procedure legate agli appalti pubblici. D'altra parte, con grande orgoglio ha parlato della partnership con la Boston University, diretta da Richard Lang, e dagli ottimi risultati raggiunti con un progetto che si prefigge la diffusione di farmaci a basso costo nelle nazioni più povere in Africa, India e altre zone critiche del pianeta. Il problema economico, tuttavia, è solo un aspetto del problema, per quanto drammatico. “Novartis Access” si occupa anche di educazione e formazione, aiutando i pazienti a riconoscere i sintomi precocemente e i medici a familiarizzare con una gamma più ampia di farmaci: molto spesso, infatti, alcune terapie che si dimostrano poco efficaci vengono continuate nonostante gli esiti negativi, per mancanza di alternative. 

 

I NUMERI DI NOVARTIS IN ITALIA
E in Italia? Novartis anche nel nostro paese gioca un ruolo primario, con un fatturato nel 2016 di 1.631 milioni di euro (anche questo in linea con l'anno precedente), dei quali 173 milioni ottenuti grazie all'export. Novartis, che ha la sede centrale a Origgio, in provincia di Varese, occupa 2.374 persone in Italia. Il principale polo produttivo si trova a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, dove si svolge una significativa parte della produzione di Entresto, farmaco per lo scompenso cardiaco del quale si prevede che entro il 2020 beneficeranno oltre 25 milioni di pazienti. Un pezzo importante di Italia, in un puzzle di eccellenza.

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