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Economia
Paraguay, terra di business e comìda

Di Giovanna Guzzetti

E’ al primo posto al mondo per la produzione di energie rinnovabili e al secondo per la produzione di stevia. E' il sesto esportatore di carne al mondo. Stiamo parlando del Paraguay, 400.000 km al centro della America Latina, con 2 vicini “ingombranti” come Argentina e Brasile, destinato a diventare il booster dell’area.
 
I dati macroeconomici sono a suo favore: la crescita si attesta da tempo intorno al 5% l’anno; la moneta presenta una sua stabilità con una inflazione intorno al 5% (a fronte dei tassi omologhi in Brasile ed Argentina). E altrettanto si può dire dell’assetto politico.
 
Un paese giovane, il Paraguay, con il 70% della popolazione inferiore ai 35 anni, che sta facendo ogni sforzo possibile per guadagnarsi un posto al sole nell’America Latina, e non solo: basti pensare che nell’ultimo triennio gli investimenti stranieri sono stati il 58% del totale, grazie anche a politiche di semplificazione amministrativa e fiscale che attraggono gli investitori. E che sembrano destinate ad ampliarsi attraverso una lotta costante alla burocrazia.


Questo il quadro, oggettivamente confortante, emerso da un incontro con il ministro dell’Industria e del Commercio del governo di Asuncion, Gustavo Leite, organizzato a Milano da Lide Italia, il network che riunisce i business leader di medie e grandi aziende italiane con interessi in America Latina.
 
Il Paraguay deve crescere, è indubbio. Per recuperare ritardi in parecchi settori e per poter, grazie ad una economia più forte, migliorare sul piano sociale (anche) attraverso migliori condizioni di vita per i lavoratori con salari maggiori, e quindi consumi maggiori, ed un codice del lavoro aggiornato anche in tema di definizione di salario minimo. Il tutto, ha tenuto a precisare il ministro Leite, attraverso l’applicazione ortodossa del libero mercato.
 
Il Paraguay è un paese che ha saputo trasformare i suoi vincoli/limiti in opportunità. Non ha sbocchi al mare: di qui il ricorso alle vie fluviali che fa del paese sudamericano uno dei campioni nell’area della logistica, con il sapiente sfruttamento delle idrovie. Tra i principali esportatori di alimenti a livello mondiale, grazie anche ad una vocazione nazionale sostanzialmente rurale, negli ultimi anni ha manifestato una crescita significativa anche nella manifattura, rubando posizioni nell’export di questi beni anche a paesi dell’Asia.
 
Traguardi di rilievo che, però, non bastano. Come ha ricordato il ministro Leite, dalla formazione internazionale e con vision ampia, è necessario che il Paraguay sia al centro della attenzione degli investitori, possa investire in infrastrutture senza mai abbandonare la vocazione cooperativa che lo vede credere fermamente nel ruolo del Mercosur e nelle relazioni tra questo organismo e l’Europa.  Con un occhio rivolto all’Italia dalla quale sono già partiti investimenti e l’avvio di attività in campi di elezione per il nostro Paese, come moda e abbigliamento di qualità.

 

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