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Economia
Pensioni: Quota 41 col governo Meloni? Ecco cosa accadrà. E Quota 102..

Pensioni Quota 41, Quota 102, Opzione Donna, Ape Sociale: cosa accadrà col governo Meloni

Cosa accadrà in tema di pensioni questo autunno? Intanto sono previsti alcuni aumenti a ottobre e novembre (senza dimenticare il bonus 150 euro). Ma il tema caldo ovviamente è legato alla riforma e alle misure di pensionamento anticipato che verranno prese in vista del medio (2023) e lungo periodo. Ad esempio tanto si parla di Quota 41 per tutti (in pensione grazie a 41 anni di contributi), di quota 102, opzione donna e ape sociale (rinnovo o non rinnovo?).

Non solo. Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia pensano a mettere uno stop all'adeguamento automatico dell'età pensionabile con l'aspettativa di vita, punta al ricalcolo delle cosiddette pensioni d'oro, "che non corrispondono a contributi effettivamente versati" e all'adeguamento delle pensioni minime e sociali. Vediamo la situazione in base alle ultime indiscrezioni che circolano.

Pensioni, cosa cambia col governo Meloni? Il destino di Quota 102, Opzione Donna e Ape Sociale

Cosa cambierà col governo Meloni e del centrodestra in tema di riforma pensioni e scelte sulla previdenza? La sensazione dai rumors è che Quota 102, in scadenza il 31 dicembre 2022, potrebbe venire prolungata anche per il prossimo anno: possibilità dunque di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi. Quota 102 ricordiamo che venne introdotta (prendendo l'eredità di quota 100) con l'idea era che fosse una misura temporanea in scadenza e poi sarebbero state trovare altre soluzioni per evitare il cosiddetto scalone Fornero (dai 64 ai 67 anni). Ma visto il cambio di governo e il tempo che stringe da qui al 31 dicembre 2022, le quotazioni per la proroga salgono. Avanti nel 2023 anche le 'storiche' Ape sociale e opzione donna.

Pensioni Quota 41 si fa? La battaglia della Lega di Salvini e i costi

Quota 41? La misura che porterebbe alla pensione con 41 anni di contributi a prescendere dall'età anagrafica è da sempre un cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini (e piace anche ai sindacati). Stando ai calcoli fatti dal Carroccio costerbbe circa 5 miliardi l’anno in un triennio (la stima Inps è attorno quota 6 miliardi).- Va anche detto che, secondo la Cgil si scenderebbe a 1,3 miliardi, sulla base dell’ipotesi che vede solo il 40 per cento degli aventi diritto chiedere l’anticipo, scomputando la parte contributiva dell’assegno che "non è un costo per lo Stato, solo un anticipo dei contributi versati". In sintesi: quota 41 tutto sommato non è una misura troppo onerosa per le casse dello Stato. Ecco perchè la possibilità che il governo Meloni la introduca esiste in attesa che poi si avvii un confronto ampio con le parti sociali per una riforma pensioni più complessiva e di lungo respiro.

 

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