Eni, nel 2013 previsto dividendo in aumento. Sul piatto 56,8 mld di investimenti
Produzione, dividendo, investimenti. Sono i tre indicatori che cresceranno da qui al 2016 secondo quanto prevede Eni. Il Consiglio di amministrazione del gruppo ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio per il 2012. L'utile netto consolidato, si legge in una nota, ammonta a 7,788 miliardi (4,198 mld escludendo il contributo ed i proventi della dismissione Snam considerati tra le discontinued operations). Il Cda ha approvato anche la prosecuzione del programma di buyback. L'utile netto di esercizio ammonta a 9,078 miliardi (6,207 mld esclusi dividendi e plusvalenze relativi a Snam). Tali risultati confermano i dati del preconsuntivo annunciati il 15 febbraio. Il Consiglio ha deliberato di proporre all'Assemblea la distribuzione del dividendo di 1,08 euro per azione, di cui 0,54 già distribuiti nel settembre 2012. Il dividendo a saldo di 0,54 euro per azione 3 sara' messo in pagamento il 23 maggio con stacco cedola il 20 maggio e record date il 22 maggio.
Il Cda ha approvato "la proposta all'Assemblea ordinaria degli azionisti di attribuire una delega al Consiglio di Amministrazione per dare prosecuzione al programma di acquisto di azioni proprie per un periodo di ulteriori 18 mesi dalla data dell'Assemblea, fino ad un massimo di 363 milioni di azioni, pari a circa il 10% delle azioni costituenti il capitale sociale, per un esborso massimo di 6 miliardi di euro, a un prezzo non inferiore a 1,102 euro per azione e non superiore del 5% rispetto al prezzo di riferimento registrato il giorno di borsa precedente ogni singolo acquisto". Il limite massimo delle azioni oggetto del programma "si riferisce alle azioni proprie eventualmente acquistate successivamente alla delibera assembleare del 16 luglio 2012. Il riavvio del programma di buyback era stato comunicato al mercato il 30 maggio 2012".
Eni, nel periodo 2013-2016, punta a "un alto tasso di crescita della produzione di idrocarburi, supportata da eccezionali successi esplorativi". E' quanto si legge nella strategy che l'ad Paolo Scaroni sta presentando alla comunita' finanziaria a Londra.
PRODUZIONE IN CRESCITA - Crescita della produzione di idrocarburi media annua di oltre il 4%. La strategia di crescita di Eni "si fonda su un sviluppo organico, grazie al significativo contributo di aree chiave tra le quali la Russia (Yamal), il mare di Barents, il Kazakstan, il Venezuela, il far est e la regione dell'Africa sub-sahariana". I progetti che entreranno in produzione nel periodo del piano strategico "aggiungeranno piu' di 700.000 boe al giorno di produzione entro il 2016: l'80% di questa nuova produzione verra' da progetti giant, mentre il 40% da ulteriori fasi di sviluppo di giacimenti gia' in produzione". Il tasso di crescita della produzione previsto oltre il periodo del Piano sara' di oltre il 3% annuo fino al 2022, sostenuto da un piano di progetti di sviluppo diversificati e sinergici e da un basso tasso di declino del 4% circa, ottenuto grazie a una gestione dinamica dei giacimenti e a un'intensa attivita' di ottimizzazione della produzione".
Le prospettive di crescita strategica di Eni "sono sostenute da una struttura patrimoniale rafforzata, con un indebitamento netto a fine 2012 quasi dimezzato rispetto all'anno precedente, coerente con il nuovo profilo di business piu' esposto alle attivita' di exploration and production". Eni "prevede di mantenere il leverage all'interno di una forchetta tra il 10% e il 30%, usando questa flessibilita' per assorbire le fluttuazioni temporanee del prezzo del petrolio, dei mercati e dei propri risultati di business".