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Economia
Pirelli, la "Long March" di Tronchetti. Le mosse nel capitale della Bicocca

L’accordo è datato 30 giugno, ma è diventato operativo da venerdì 8 ottobre: Camfin ha oggi complessivamente il 18,65% di Pirelli tra partecipazioni e posizioni lunghe (il 4,56% con scadenza 2023). Per arrivare a capire che cosa ha portato la finanziaria di Marco Tronchetti Provera a raggiungere una quota così rilevante di Pirelli bisogna fare un passo indietro. 

Nel 2015, Camfin e China National Chemical Corporation (comunemente nota come Chem China) trovano un accordo per un’Opa su Pirelli che viene contestualmente delistata dalla borsa di Milano. Ci tornerà due anni più tardi, con i cinesi che si troveranno a detenere una quota intorno al 46% dell’azienda e Camfin intorno al 10%. 

A gennaio di quest’anno, infatti, la storica partnership tra l’amministratore delegato dell’azienda della Bicocca e la famiglia Niu – cui fa capo la società lussemburghese Longmarch - si è ulteriormente rafforzata entrando nel private equity “ivi incluso il settore healthcare” come si legge sul sito di Camfin. Per fare questo viene creata una sezione ad hoc della holding, la Camfin Alternative Assets.

Ma è a giugno che i rapporti tra Tronchetti Provera e i cinesi di Longmarch si intensificano ulteriormente. Yishun Niu, il miliardario cinese fondatore della Hixih Rubber Industry Group, già partner di Pirelli con una partecipazione intorno al 7%, trova un accordo con Camfin perché il veicolo cinese apporti alla “creatura” di Tronchetti Provera 40 milioni di azioni, corrispondenti al 4% di Pirelli. 

La partnership prevede che il conferimento delle azioni della Bicocca avvenga in cambio di un aumento di capitale dedicato riservato a esito del quale Longmarch deterrà una partecipazione pari al 34,9% dei diritti economici di Camfin. Al fine di determinare la quota di Camfin spettante a Longmarch a seguito dell’aumento di capitale, le azioni Pirelli detenute da Camfin e quelle oggetto di conferimento sono state valorizzate a 6,5 euro per azione. Tradotto: il valore della partecipazione è di complessivi 260 milioni di euro, con un premio sul prezzo di scambio delle azioni di 1,6 euro. 

In totale, Marco Tronchetti Provera e i suoi soci di Camfinla famiglia Rovati, Alberto Pirelli, Massimo Moratti, UniCredit e Intesa-Sanpaolo, oltre a Niu – detengono oggi una quota considerevole di Pirelli. Da notare, oltretutto, che nei mesi scorsi si era sparsa la notizia, smentita dai diretti interessati, della possibilità di fusione tra Pirelli e Brembo, che della Bicocca detiene il 4,99%.

Ma si tratta, appunto, di voci. Che volevano la possibilità di creare un polo di componentistica auto alto di gamma made in Italy. Sia Pirelli che Brembo, infatti, hanno trovato nella fascia alta del mercato il segmento migliore in cui posizionarsi. Piuttosto, sembra che Camfin veda di buon occhio la prosecuzione della… lunga marcia con la famiglia Niu, con cui ha scelto di differenziare il business allontanandosi dalla semplice partecipazione – seppur decisiva – in Pirelli.

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