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Economia
Più di 500mila italiani fuggono all'estero


'Oltre mezzo milioni di lavoratori italiani, per la precisione 509.000, hanno lasciato il nostro paese, dal 2008 al 2016 ,spinti dal bisogno di un lavoro stabile e meglio retribuito' è quanto emerge dal rapporto/analisi dell'Osservatorio dei Consulenti del Lavoro presentato quest'oggi a Roma.

ITALIA E LAVORO. LE PERSONE CERCANO IL LAVORO

In questo periodo storico, contrassegnato da una crisi economica epocale e mondiale (la peggior crisi dopo la grande depressione degli anni 20 ), le società sono sempre più 'liquide' e le persone si muovono alla ricerca di uno standard di benessere minimo.

E questi italiani migranti dove hanno messo radici?
La maggior parte ovviamente in Europa ( culture simili, vicinanza alle famiglie, economie discretamente in salute) con la Germania come paese più gettonato, oltre 20000 arrivi, poi la Gran Bretagna ( ante Brexit) con 19000 unità e quindi la Francia dove si sono posizionati ben 12000 concittadini.

ITALIA E LAVORO. MOLTI ITALIANI IN GERMANIA,UK E FRANCIA


Questi movimenti così forti si sono riflessi pure sulla cifra delle rimesse, cioè sul danaro che gli italiani all'estero hanno inviato alle famiglie di origine. Una cifra sorprendente, parliamo di 7 miliardi annui, quasi il 3% del PIL.
Paesi sudamericani, caraibici, dell'America Latina hanno continuato e continuano a vivere grazie alle forti rimesse degli espatriati che in molti casi mantengono con il loro lavoro straniero l'intera famiglia. E questa è consuetudine.

ITALIA E LAVORO. 7 MILIARDI DI RIMESSE.


Mentre invece è sorprendente osservare che alcune realtà familiari e sociali della sesta/ settima potenza mondiale  quale è l'Italia siano oggi sostenute, anche se in piccola parte, dagli invii di denaro di figli, mariti o familiari.

La crisi ha fatto cambiare idea anche ad un'altra categoria di lavoratori, moldavi, polacchi, ucraini, che con regolare permesso di soggiorno nel nostro paese, hanno deciso che non vale più la pena lavorare qui, il paese Italia dal punto di vista lavorativo non è più attrattivo. Oltre 300000 se ne sono andati, nel periodo del rapporto, cercando fortuna altrove.

ITALIA E LAVORO. LAVORATORI QUALIFICATI DAL SUD AL NORD


E da ultimo la grande continua migrazione di lavoratori qualificati dal sud al nord.
Non più una migrazione da 'valigia di cartone' ma una migrazione di specializzati, laureati che decidono, magari con la famiglia di vivere e lavorare al nord.
Anche loro hanno capito che nell'attuale momento storico l'energia vitale imprenditoriale sta, purtroppo, soltanto nel nord del paese. Un nord guidato da una Milano ormai sempre più Capitale d'Italia.

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