Federchimica,plastica in ripresa bene export e riciclo, ma servono scelte strategiche
La ripresa? Non sembra vicina, almeno stando ai dati della filiera industriale della plastica, preciso indicatore di sviluppo perché strettamente legato ai consumi, in una molteplicità di applicazioni. Alla fine del 2013 il comparto industriale delle materie plastiche ha sviluppato un fatturato di 14,9 miliardi di Euro, con un’occupazione complessiva che si attesta a 103.000 addetti per circa 4.900 aziende. I volumi di materie prime trasformate nel 2013 corrispondono a 5,3 milioni di tonnellate di polimeri vergini, oltre a circa 500 mila tonnellate di polimeri da riciclo post consumo (dato rilevato per la prima volta nel 2014).
Rispetto al 2007 si sono perse quasi due milioni di tonnellate di consumo di polimeri vergini, a causa di una diffusa e trasversale riduzione dei consumi in tutti i settori applicativi, determinata dalla persistente congiuntura negativa. Nonostante ciò il surplus dell’intera filiera è pari a 3,1 mld di euro.
Complessivamente, nel 2013, la filiera della gomma plastica ha esportato beni per un valore record di 21,2 mld di euro. In particolare le materie plastiche vergini, nel gennaio-dicembre 2013, hanno registrato un export superiore ai livelli pre-crisi, pari a 5,2 mld di euro.
Nei primi sei mesi del 2014 si rilevano, in alcuni settori applicativi, i primi numeri positivi dopo una serie di 24 trimestri di costante contrazione. La ripresa dei consumi appare non incerta: non ci sono ancora segnali di miglioramento in due tra i mercati chiave di sbocco delle materie plastiche, l’edilizia e i trasporti.
Per quanto riguarda l’imballaggio, che assorbe da solo circa il 40% dei volumi di polimeri trasformati in Italia, si rileva un andamento fortemente differenziato a seconda dell’applicazione finale: stentano ancora i comparti legati agli imballaggi industriali e di movimentazione merci, mentre si sta dimostrando più dinamico l’imballaggio alimentare, uno tra i principali comparti che aggancia, direttamente o attraverso l’industria utilizzatrice, la domanda internazionale. Stessi segnali positivi dagli articoli casalinghi ad alto contenuto di design, nicchia ad alto valore aggiunto.
Nel complesso, visto il consuntivo della prima metà dell’anno e le previsioni a 9 mesi, si stima che il settore delle materie plastiche possa risultare nel 2014 sostanzialmente in linea rispetto all’anno precedente con un possibile recupero della domanda di polimeri non superiore all’1-2%.