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Economia
Pompei (Deloitte), Confindustria avrà un ruolo chiave nel rilancio del Paese"

“Il periodo difficile che stiamo vivendo impone scelte di politica economica senza indugi e con decisioni che abbiano un'efficacia immediata. La Confindustria che guiderà Carlo Bonomi avrà ancor di più un ruolo chiave nel rilancio del Paese. In bocca al lupo a Bonomi e alla sua squadra di presidenza”. Lo dichiara l'ad di Deloitte Fabio Pompei nel commentare il via libera del Consiglio generale di Confindustria alla squadra di presidenza di Carlo Bonomi.

“Come sottolineato da Bonomi sono fondamentali un forte piano di liquidità a sostegno delle imprese con l’inserimento di finanziamenti a fondo perduto, almeno 15 anni per restituzione dei debiti previsti dal Decreto Liquidità, la compensazione fiscale per i debiti della Pa e lo sblocco per le opere pubbliche. Condivido anche la scelta di lavorare a un “Piano Italia 2030-2050” di Confindustria. Il Paese deve saper guardare lontano e costruire il suo futuro”.

Di questi temi aveva parlato Pompei martedì intervistato  sul canale Instagram de Il Sole 24 Ore per la diretta “#PostCovid, il mondo che verrà”. 

“Una ripartenza -sosteneva Pompei-per tutto il Paese, con tutte le cautele del caso, accompagnata dai finanziamenti a fondo perduto. Questa è una ricetta di vitale importanza dopo quasi due mesi di stallo sostanzialmente totale”.

Alla luce del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che entrerà in vigore dal 4 maggio 2020, Pompei ha sottolineato l’importanza del fattore tempo per riavviare la macchina a breve, ma in sicurezza per i lavoratori: “Bisogna salvare le nostre imprese, scongiurare il pericolo fallimento e mettere al sicuro quei margini di competitività che avevano conquistato con grande fatica sui mercati internazionali. Serve un intervento forte per assistere le nostre aziende, molto vulnerabili in questo momento, anche per non farle indietreggiare rispetto ai competitor stranieri. Questa è una priorità da non sottovalutare, che va di pari passo con gli investimenti in infrastrutture e azioni sulla leva fiscale. C’è bisogno di aiuti, e non prestiti, come ha dichiarato Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno, associando all’industria il bisogno di 1.600-1.700 miliardi di euro nel breve termine. Nel nostro Paese le piccole e medie imprese, cuore del tessuto imprenditoriale italiano, rischiano di pagare il tributo più alto per questa crisi, ma anche le aziende più grandi necessitano di aiuti, come più volte evidenziato da Confindustria nei giorni scorsi. 

In quest’ottica i finanziamenti a fondo perduto sono un fattore chiave, Bankitalia ha appena annunciato che oltre alle garanzie ci saranno risorse per le imprese con trasferimenti diretti da parte dello Stato. È auspicabile un supporto armonico anche a livello europeo e come spiegato da Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, serve un intervento forte per tagliare il costo del credito e stimolare il finanziamento dell'economia. Allo stesso tempo accolgo con favore le anticipazioni arrivate dal ministro dello Sviluppo economico Patuanelli, che prevedono un Fondo di solidarietà nazionale per le micro imprese e le Pmi. Un nuovo decreto a favore della collettività è in arrivo e la priorità resta la liquidità immediata per tutti, mettendo da parte quella burocrazia che tante volte in Italia ha vanificato la piena efficacia degli sforzi compiuti”.

Impact for Italy                                                                                                                                                              E' una visione che parte da lontano quella di Pompei che ai primi di gennaio ha lanciato “Impact for Italy”: il progetto e la nuova filosofia di Deloitte per l’Italia, con l’obiettivo di contribuire a far crescere e rendere più competitivo il Paese, anche grazie alle imprese e alle organizzazioni per le quali il network lavora.

Con più di 312 mila persone in 150 Paesi, Deloitte è il network di servizi professionali più grande al mondo. In Italia, Deloitte ha registrato per l’esercizio fiscale 2019 (con termine 31 maggio 2019) un fatturato pari a circa 750 milioni €, in crescita del 13% rispetto allo scorso anno (crescita a doppia cifra per il 6° anno consecutivo). Le società del network italiano, operative in 24 sedi, oggi contano oltre 6.700 persone di cui il 60% è al di sotto dei 30 anni e di cui circa la metà sono donne. Nel solo anno fiscale 2019 Deloitte in Italia ha assunto oltre 1.800 persone (crescita del 14%) ed erogato circa 410 mila ore di formazione.
“Siamo consapevoli -dichiarava Fabio Pompei- che non basta più essere una grande multinazionale di servizi professionali per le aziende. Vogliamo essere sempre di più un attore di cambiamento per l’Italia, con la mission di favorire e sostenere processi di crescita sostenibili e duraturi per la collettività e per le imprese e le organizzazioni che serviamo”. Proprio per questo, Deloitte lancia Impact for Italy, un progetto a lungo termine, per rappresentare un punto di riferimento per le Istituzioni, per supportare le aziende nelle sfide dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico, contribuendo a migliorare i percorsi formativi per creare le competenze necessarie ad affrontare le sfide della “Quarta rivoluzione industriale”, favorendo la diversità e l'inclusione e promuovendo la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

“Un grande progetto che coinvolgerà tutta Deloitte, dai nostri partner ai neo assunti, coerentemente con quello che facciamo da sempre”, continua. “Ogni giorno, infatti, aiutiamo i nostri clienti a pensare in modo strategico e a lungo termine, aiutandoli a prendere oggi le decisioni che faranno crescere le loro imprese e il nostro Paese domani. Ogni giorno diamo un contributo positivo alla società e valorizziamo il talento delle nostre persone. Impact for Italy segue il purpose “Make an impact that matters” di Deloitte a livello globale.”

 

 

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