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Economia
PopBari, Dell'Olio (M5S) ad Affaritaliani.it: "Ora la lista dei debitori"

"Le cause del dissesto della Banca Popolare di Bari? Bankitalia dovrebbe spiegare perché prima dice che l'istituto non può permettersi nessuna politica di espansione, mentre, qualche anno dopo, diventa in grado di assorbire la Tercas, peraltro carica di crediti deteriorati". Gianmauro Dell'Olio, senatore barese del M5S in Commissione Bilancio intervistato da Affaritaliani.it, punta il dito verso Via Nazionale per la crisi dell'istituto di credito della sua città natale. E dice: "Ora, compatibilmente con il rispetto della legge, venga reso noto l'elenco dei debitori".

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La Banca d'Italia ha tirato una linea nella gestione della Banca Popolare di Bari. Cos'ha fatto degenerare la situazione nell'ultima settimana, visto che come risulta dalla nota di Via Nazionale emessa oggi, la prima lettera al Governo è di febbraio?
"Volendo essere provocatorio direi che questa domanda andrebbe rivolta alla stessa Banca d'Italia, visto che l'istituto ha dichiarato che le prime verifiche problematiche su Popolare di Bari risalgono addirittura al 2010".

Crede che la Vigilanza abbia delle colpe nel lungo sviluppo e nell'epilogo della Popolare di Bari?
"Mi pare evidente che qualcosa non abbia funzionato. Se nel 2010, dopo le prime verifiche, Bankitalia dice che la Popolare di Bari non può permettersi nessuna politica di espansione, poi dovrebbe spiegare perché, qualche anno dopo, diventa in grado di assorbire la Tercas, peraltro carica di crediti deteriorati. E' quello l'inizio della fine, come ha anche ricordato recentemente anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro". 

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Cosa imputa principalmente alla gestione della famiglia Jacobini?
"Non è mio costume dare giudizi sommari. Il caso andrà posto sotto la lente di ingrandimento e affidato a un vaglio oggettivo per analizzare responsabilità e mancanze. Certo le ultime notizie di stampa sulle affermazioni fatte dall’ex amministartore delegato De Bustis sulla dirigenza dell’Istituto sono pesanti, e da queste bisognerebbe partire, ricordando che lo stesso De Bustis ne è stato direttore generale dal 2011 al 2015. Chi ha sbagliato e ha continuato a sbagliare si dovrà assumere le proprie responsabilità". 

Quando secondo lei PopBari ha imboccato il punto di non ritorno?
"L'acquisto di Tercas, come ripeto, è verosimilmente stato l'inizio dell'escalation dei problemi".

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Negli ultimi anni ci sono stati solo i Fusillo o anche altri debitori a deteriorare fortemente gli impieghi della banca?
"Questo andrà verificato. Di Maio ha chiesto, e io sono totalmente d'accordo, che venga reso noto l'elenco dei debitori, compatibilmente con il rispetto della legge".

Crede che l'intervento disegnato dal Governo e che affida un ruolo centrale al braccio pubblico Invitalia-Mediocredito riceverà l'ok di Bruxelles o l'Italia rischia l'infrazione per aiuti di Stato?
"Non scherziamo. La Commissione non ha battuto ciglio sul recente salvataggio con fondi pubblici della disastrata banca tedesca Nord Lb. In più, voglio ricordare che la stessa Commissione è stata recentemente bocciata dal Tribunale dell'Unione europea quando ha vietato l'intervento del Fondo interbancario proprio accanto alla Popolare di Bari per il salvataggio di Tercas. Quell'intervento, contrariamente a quanto sostenuto all'epoca dalla Commissione, non era configurabile come aiuto di stato. Insomma, non riesco a vedere come oggi Bruxelles potrebbe sollevare dubbi sull'operazione".  

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Crede che il recente salvataggio in Germania della NordLB possa avvantaggiarci da questo punto di vista?
"Avvantaggiarci non direi. Però non c'è dubbio che è un precedente di non poco conto che deve uniformare le decisioni della Commissione per il futuro".

L'intervento di una seconda commissione bancaria, mentre sta lavorando ancora la magistratura, può aiutare a chiarire la vicenda di PopBari e contribuire in maniera utile al rafforzamento del sistema bancario italiano o rischiamo di aggiungere sui mercati fattori di instabilità per il costo del debito del Paese che è già tornato a incorporare il prezzo dell'incertezza politica?
"E' semplicemente assurdo credere che la Commissione d'inchiesta sulle banche possa essere un elemento di instabilità sui mercati. Piuttosto il suo avvio è assolutamente indispensabile, anche alla luce degli eventi baresi. Sul fatto che non ci saranno sovrapposizioni con il lavoro della magistratura non c'è dubbio, né potrebbe essere diversamente. La Commissione è un atto di trasparenza dovuto nei confronti dei risparmiatori che non andrà in sovrapposizione con la magistratura".

La presiederà il senatore del M5s Elio Lannutti? 
"La commissione è già costituita. Mi auguro che il nodo del presidente sia sciolto il prima possibile e che sia del MoVimento 5 Stelle".

Chi vorreste come direttore generale ora che Panetta lascerà Palazzo Koch per la Bce?
"Non è certo compito mio esprimere preferenze. Non si tratta, aggiungo per fortuna, di una nomina fatta dalla politica. Certamente auspico la scelta di una figura indipendente e di comprovata capacità".

twitter11@andreadeugeni

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