Popolari Venete, Padoan esclude il bail-in. Rumors: Viola verso l'uscita - Affaritaliani.it

Economia

Popolari Venete, Padoan esclude il bail-in. Rumors: Viola verso l'uscita

Verso il nuovo salvataggio di sistema

"Il bail-in è un'ipotesi esclusa". Il ministro Pier Carlo Padoan rassicura i banchieri delle due popolari venete, PopVicenza e Veneto Banca, in un incontro al Tesoro per mettere al sicuro le due banche mentre è ancora in corso la trattativa con l'Unione europea per la gestione della crisi dei due istituti. Dal canto suo, Bruxelles ha fatto sapere che "la Commissione europea, l'Ssm ( meccanismo di supervisione bancaria europeo, che comprende la Bce e le autorità di vigilanza nazionali dei singoli Paesi, ndr) e le autorità italiane stanno lavorando a stretto contatto. Sono in corso colloqui costruttivi".

Il destino delle due banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, passa inevitabilmente per una nuova iniezione di capitali privati da parte dell'azionista Atlante o da parte delle banche italiane, attraverso un veicolo ad hoc, o con l'apporto del braccio volontario del Fondo interbancario, prima che si possa aprire l'ombrello pubblico della ricapitalizzazione precauzionale. Questo lo scenario che resta attuale in queste ore di contatti febbrili secondo fonti a conoscenza del dossier.

I vertici delle due banche venete a Roma da stamani, dopo l'incontro con Padoan, sono rimasti per ore riuniti in una delle sedi romane della Popolare di Vicenza banca dalla quale sono usciti senza rilasciare dichiarazioni. Presenti oltre ai due presidenti Gianni Mion e Massimo Lanza anche il vice presidente della Vicenza, Salvatore Bragantini, e gli amministratori delegati Fabrizio Viola, che secondo le indiscrezioni sarebbe in uscita dalla banca e Cristiano Carrus. Nella giornata di contatti istituzionali romani e' previsto anche un incontro in Banca d'Italia.

La richiesta di un miliardo di capitale aggiuntivo per compensare perdite pregresse non colmabili con le risorse pubbliche resta ancorata sul tavolo di trattative e al Governo non resta che la moral suasion verso il sistema italiano per evitare la fumata nera con l'Europa. Le due banche venete hanno convocato i cda straordinari per domani. La situazione resta fluida e non si puo' escludere, ai sensi del codice civile, che gli amministratori delle due banche possano valutare anche di rimettere il mandato.

L'azionista delle banche venete, il fondo Atlante messo in piedi da Quaestio sgr guidata da Alessandro Penati, non ha ulteriori risorse disponibili da immettere nelle due banche, dopo aver trasferito le risorse residue ad Atlante2, il fondo specializzato solo per l'acquisto dei crediti deteriorati del sistema bancario. Atlante, quindi, andrebbe ricapitalizzato ma molti dei grandi investitori che avevano partecipato alla dote iniziale da 4,25 miliardi hanno fatto sapere che non intendono contribuire ulteriormente. Molti investitori, tra l'altro, hanno gia' svalutato la quota in Atlante. C'e' chi tuttavia ricorda, tra gli addetti ai lavori, che il fondo Atlante, con il suo cda, dovra' esprimere una posizione comune. Restano quindi i privati, le banche, che difficilmente potranno tirarsi indietro da un nuovo, ennesimo, salvataggio di 'sistema'.