Rumors: contatti Veneto Banca-Ubi. Consoli evita l'abbraccio di Zonin
Sullo sfondo c'è l'incognita dell'assemblea si aprile, appuntamento in cui l'amministratore delegato Vincenzo Consoli, in scadenza di mandato, potrebbe scegliere di non ricandidarsi alla guida della sua Veneto Banca. Step che potrebbe rappresentare, racconta chi segue da vicino le sorti dell'istituto di credito con sede a Montebelluna finito al centro dei rumors dell'ultima ora sul risiko bancario, la stura per celebrare le nozze, caldeggiate in primis da Banca d'Italia, con la contigua e di pari stazza (solamente 50 Km di distanza separano le sedi delle due popolari) Popolare di Vicenza (Bpvi), presieduta dall'imprenditore del vino Gianni Zonin.

Allo stato attuale, però, il matrimonio fra i due gruppi, ben visto anche dal governatore del Veneto Luca Zaia e che creerebbe un grande polo bancario del Nordest, un campione nazionale ampiamente in linea con i requisiti richiesti dalla nuova vigilanza di Mario Draghi, non s'ha da fare. Soprattutto per le resistenze, riportano le indiscrezioni (ma basta anche leggere il tono e i contenuti delle dichiarazioni dei vertici di Veneto Banca per rendersene conto), del dominus di Montebelluna Vincenzo Consoli. Banchiere che, fra i suoi soci, annovera anche il "signore dei salotti televisivi" Bruno Vespa. Mentre a Vicenza negano i problemi eventualmente portati in dote dalla fusione, l'amministratore delegato di Veneto Banca parla invece di difficoltà post-aggregazione che si creerebbero per le numerose sovrapposizioni sulla rete (150 sportelli in Veneto) e le ricadute negative in termini di concentrazione del rischio, credito alle imprese e di esuberi fra i dipendenti.
Così, Consoli che nel frattempo ha dato mandato a Goldman Sachs per individuare un partner bancario di alto profilo con cui convolare a nozze, nega contatti formali con Zonin e, snobbandolo, rivolge lo sguardo anche "fuori dall'Europa". Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, si tratta solo di tattica per alzare la posta e strappare concambi più favorevoli in un'aggregazione fra Bpvi e Veneto Banca.

Ma c'è di più. Dopo aver messo in cantiere, secondo le indicazioni di BankItalia, una serie di azioni che mirano a rafforzare il patrimonio anche in vista dell'asset quality review della Bce (cessione della controllata Banca Intermobiliare e di un pacchetto di 150 milioni di sofferenze e la conversione di un bond convertibile da 350 milioni di euro), pare che Consoli, sono le voci che circolano in banca, abbia bussato anche alla porta dell'amministratore delegato di Ubi Victor Massiah per evitare l'abbraccio "mortale" dei cugini vicentini. Un gruppo che gli consentirebbe di evitare problemi di sovrapposizione territoriale, ma, soprattutto, di fargli fare un salto di categoria nella governance di un istituto di stazza più grande di quello che nascerebbe invece da un matrimonio con PopVicenza.