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Economia
Pos, multe per i negozi che non li usano. Stretta anti-evasione del Recovery

Ridurre l'evasione fiscale in cinque anni del 15%, anche con sanzioni "amministrative effettive" agli esercenti che rifiutano il Pos. Programmare tre anni di spending review, tra il 2023 e il 2025, per finanziare riforme come quella delle tasse. E poi fin da subito, entro l'anno, un pacchetto di misure che vanno dalla rete ferroviaria e la sicurezza dei ponti al "Cloud", dalla riforma delle classi di laurea al biometano pulito. L'elenco è lunghissimo: 63 riforme legate al Recovery plan, di cui 23 entro il 2021. Pa, giustizia, semplificazioni, appalti, sono già stati varati in Consiglio dei ministri. Ma la road map è serrata e non si puo' mancare nessuno step, per evitare di mettere a rischio i fondi in arrivo dall'Europa.

Perciò alla vigilia del ferragosto ai ministri arriva da Palazzo Chigi un promemoria: bisogna "rispettare le scadenze". L'Ue stanzia per l'Italia 1,4 miliardi aggiuntivi, nel quadro di React-Eu, a sostegno della ripresa economica, per finanziare sanità e università ma anche la rete idrica del Sud. Entro la settimana poi sono attesi da Bruxelles i primi 25 miliardi, sui 191,5 totali, per finanziare i 151 investimenti previsti dal Pnrr. Ad accompagnare e velocizzare la realizzazione delle opere sarà una fitta attività normativa del governo. Ecco perchè il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli invia ai ministri una road map degli interventi divisi per ministero e ricorda la necessita' di rispettare i tempi e "il programmato e approfondito esame delle riforme".

Il premier Mario Draghi ha già messo in agenda per settembre due interventi difficili - anche perchè ad alta conflittualità politica - come la legge sulla concorrenza e la delega fiscale. Sulla concorrenza ci sarà una legge ogni anno, da qui al 2024, per "aumentare" le gare degli appalti per servizi pubblici locali (a partire da rifiuti e trasporti) ed evitare "l'ingiustificata proroga delle concessioni" agli operatori storici per porti, autostrade, idroelettrico.

Per l'energia l'obiettivo è concreto: 33 milioni di contatori intelligenti di seconda generazione entro il 2025. Quanto al fisco, la riforma non compare tra quelle vincolanti ai fini del Recovery, ma la sua completa realizzazione - che ha bisogno di svariati miliardi non in deficit - potrebbe dipendere anche dalla spending review che l'anno prossimo il governo dovrà programmare dal 2023 al 2025, con un occhio allo stimolo alla crescita e ai criteri di bilancio Green e di parità di genere.

Quanto alla riscossione, per la quale la relazione annuale prevede un'attenzione all'economia digitale e le criptovalute, si punta a "incentivi mirati ai consumatori" e "sanzioni amministrative effettive" a chi rifiuti "il pagamento elettronico". L'obiettivo e' ridurre del 15% nel 2024 rispetto al 2019 la "propensione all'evasione" di tutte le imposte (tranne accise e Imu); portare a 2,3 milioni le dichiarazioni Iva precompilate entro giugno 2023 e aumentare del 40% le "lettere di conformita'" entro il 2024, con un 30% in più di gettito. Si punta a ridurre a 30 giorni (60 per la sanita') i pagamenti della Pa. Entro l'anno arriverà la riforma delle politiche attive del lavoro, dai centri per l'impiego alla Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) che dovrebbe coprire 3 mln di disoccupati e formarne 800mila entro il 2025.

Nel 2022 e' atteso il piano contro il lavoro sommerso, per ridurne l'incidenza del 2%. Imminenti sono interventi sui trasporti, da quello locale e i ponti, al contratto con Rfi. Entro l'anno è attesa una normativa per promuovere il gas rinnovabile, rafforzando il sostegno al biometano pulito, e per programmi di controllo dell'inquinamento atmosferico. Per triplicare gli alloggi per gli studenti fuorisede, portandoli da 40mila a oltre 100mila entro il 2026, il ministero dell'Università deve approvare entro l'anno una legge per incentivare i privati. In cantiere ci sono anche la riforma delle classi di laurea, la riforma delle lauree abilitanti e dei dottorati.

Entro dicembre sono previste la riforma delle Zone economiche speciali e una legge quadro sulla disabilità, oltre alle norme per "Cloud first" e tecnologie informatiche (Ict) nella Pa. Su appalti pubblici (l'anno prossimo la riforma del codice), giustizia e semplificazioni c'è da concludere il lavoro già avviato.

Mentre è già fitta l'agenda dei primi sei mesi del 2022, dalla riforma della gestione dei rifiuti, disincentivando le discariche, all'economia circolare, dalle misure per l'idrogeno al dissesto idrogeologico, dalla sanità territoriale, fino al reclutamento degli insegnanti. Si interverrà su proprietà industriale e guide turistiche. La scuola vedra' riformati anche gli istituti tecnici e professionali e l'intero sistema dell'istruzione cambiera' (tra il 2022 e il 2023) sia per migliorare i risultati, sia per "adeguare il numero di alunni per classe".

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