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Economia
Prove di pace Italia-Francia. Fincantieri e la partita Telecom

 

La nomina è giunta alla vigilia della seconda tornata per l’asta dei diritti tv della Seria A 2018-2021, appuntamento che potrebbe sancire una ritrovata intesa tra Mediaset e Vivendi, sempre che il governo di Roma e quello di Parigi riescano a trovare un accordo a tutto campo in grado di risolvere con una sola mossa le tante partite aperte. Se così sarà Tim potrà accelerare con decisione in direzione del business della banda larga in Italia (senza dover perdere la propria presa su Tim Brasil), mentre Mediaset Premium potrebbe non perdere i contenuti sportivi che le servono per rafforzare la propria base clienti.

Per sbloccare la vicenda gli uomini di Bolloré avrebbero poi un ultimo “asso nella manica”, lo scorporo della rete Tim, operazione da 15-20 miliardi di euro (con 10 miliardi di debito) di cui si parla da mesi e a cui starebbero già lavorando da settimane banche come Jp Morgan, Bank of America Merrill Lynch, Morgan Stanley e Citigroup.

Scorporando la rete Tim, Vivendi potrebbe di fatto superare gli ostacoli finora posti dalla legge Gasparri, Tim diverrebbe una media company e si potrebbe fare pace con Mediaset e col governo italiano, dato che la rete Tim, girata ad una Newco col suo debito, potrebbe finire nell’orbita di Cdp, per rafforzare Open Fiber. A quel punto Roma si potrebbe “accontentare” della proposta di Parigi di una spartizione al 50% di Stx France la cui gestione sarebbe affidata agli uomini di Fincantieri. In caso contrario si andrà ai materassi, con possibili ripercussioni e danni per tutti.

Luca Spoldi

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