Al Reddito di cittadinanza manca ancora qualche pezzo. È quanto scrive Redattore Sociale che segnala come, mentre si parla con insistenza di modifiche e limature al progetto originario, cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle, ci sono ancora dei decreti attuativi non ancora adottati che aspettano di vedere la luce. Il quadro dei lavori incompiuti è pubblicato sul sito dell’Ufficio per il programma di governo: sette provvedimenti attuativi non adottati, tra cui alcuni su cui sarebbe bene chiudere prima di fare qualsiasi modifica in corsa alla misura contro la povertà in Italia.
Gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio sul reddito di cittadinanza dell’Inps parlano di circa 2 milioni di domande presentate al 7 luglio, di cui sono circa 1,4 milioni quelle accolte, oltre 147 mila decadute, 135 mila in lavorazione, mentre quelle respinte o cancellate superano quota 500 mila. Sono quasi 1,3 milioni i nuclei familiari che nei primi sei mesi del 2020 hanno ricevuto almeno un pagamento. Dati importanti e mai visti prima in Italia se si parla di contrasto alla povertà. Tuttavia, tra i provvedimenti attuativi che mancano all’appello c’è proprio quello che prevede l’istituzione di un comitato tecnico scientifico per il progetto di ricerca per la valutazione del reddito di cittadinanza (L. 26/2019 - conv. D.L. 4/2019 -, art. 10, comma 1 bis). E dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, fanno sapere che in merito al provvedimento in questione “è stato predisposto lo schema di decreto che tuttavia non è stato ancora condiviso con gli Uffici di diretta collaborazione”.
Tra i provvedimenti ancora non adottati, c’è quello che prevede “Modalità operative della Cabina di regia costituita al fine di agevolare l'attuazione del Rdc” (previsto dalla L. 26/2019 - conv. D.L. 4/2019 -, art. 11, comma 2, lett. d bis). Su questo punto, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali spiega che sono state “acquisite le designazioni da parte degli Organismi competenti, la composizione della cabina di regia sul Reddito di cittadinanza è stata definita con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali n. 134 del 4 ottobre 2019”. Le modalità operative, quindi, dovrebbero essere il prossimo passo.
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