Privatizzare le spiagge? Realacci ad Affari: "Azione lobbistica trasversale"

di Paolo Fiore
@paolofiore
Mare mosso nella maggioranza. A causare i malumori sono gli emendamenti alla legge di Stabilità mirati alla privatizzazione delle spiagge. Un provvedimento su cui punta il Pdl, ma che gode di simpatie anche nel Pd.
I Verdi di Angelo Bonelli hanno accusato "alcuni senatori del Partito Democratico, in particolare Granaiola, Fabbri, Marcucci, Vattuone, Favero, Tomaselli, Albano, Caleo, Padua, oltre alla e la senatrice della Lega Bruni" di aver "presentato emendamenti (poi ritirati, ndr) per la vendita delle spiagge identici a quello della Pdl". L'accusa è confermata ad Affaritaliani.it da Ermete Realacci, deputato Pd e presidente onorario di Legambiente. "E' vero, c'è stato un emendamento del Pd. E' un po' più civile ma va nella stessa direzione del Pdl". Privatizzare le spiagge è un obiettivo che va al di là del singolo schieramento: "Gli emendamenti vanno respinti perché è chiaro che sono figli di un'azione lobbistica trasversale".
Quella espressa da alcuni senatori, sostiene Realacci, "è una posizione minoritaria nel Pd, come dimostrano le prese di posizione nette di Fassina e del ministro dell'Ambiente". L'emendamento "è una scelta sbagliata sia per il contenuto che per il modo. Appartiene alla lunga serie dei 'colpi di mano'. Se si vuole affrontare questo tema si porti una proposta condivisa. Ma comunque la soluzione non è privatizzare".
La critica di Realacci non si basa solo su un principio ("Massima attenzione all'imprenditoria pulita, ma nessuna svendita del suolo pubblico"), ma anche sulla dubbia efficacia economica del provvedimento. "Gli incassi ipotizzati, tra i 5 e i 10 miliardi, sono cifre campate in aria. Significa ipotizzare che ci sono 10 mila stabilimenti balneari capaci di tirar fuori tra i 500 mila e un milioni di euro. E poi sarebbe un'entrata una tantum che non può coprire le mancate entrate prodotte ogni anno".
Come conferma il ritiro dell'emendamento firmato Pd, la vita della privatizzazione balneare sarà comunque dura. "Non credo che gli emendamenti possano essere approvati al Senato", afferma Realacci. "Ma, qualora passasse, posso anticipare che, essendo presidente della Commissione Ambiente della Camera, il provvedimento sarebbe respinto a Montecitorio".