Riello, dal 1922 a oggi: dopo United Technologies e Carrier il colosso delle caldaie torna italiano con Ariston. La storia - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 12:23

Riello, dal 1922 a oggi: dopo United Technologies e Carrier il colosso delle caldaie torna italiano con Ariston. La storia

Presente in Italia, Usa, Cina e Polonia, Riello opera nel riscaldamento residenziale e professionale e controlla marchi come Beretta e Sylber

di Elisa Mancini

Riello, un secolo di caldaie italiane: dopo l’era Usa il gruppo passa ad Ariston

Quando si parla di caldaie si parla di Riello, non solo un marchio, ma oltre un secolo di storia industriale che affonda le radici a Legnago, nel cuore del Veneto, dove nel 1922 Pilade Riello diede vita a un’impresa destinata a diventare uno dei riferimenti principali del comfort climatico italiano. Oggi Riello si prepara a vivere uno dei passaggi più importanti della sua lunga storia: l’ingresso nel perimetro di Ariston Group, che ha sottoscritto un accordo con società controllate da Carrier Global Corporation per l’acquisizione del 100% delle azioni e dei diritti di voto di Riello Group e Riello America LLC. Un’operazione che segna il rientro del marchio in Italia, dopo gli anni americani sotto il controllo prima di United Technologies Corporation e poi di Carrier.

Riello opera nel settore del riscaldamento e delle combustion technologies, con una presenza industriale e commerciale che spazia dall’Italia agli Stati Uniti, dalla Cina alla Polonia. Nel tempo, l'azienda ha fortemente ampliato il proprio raggio d’azione fino a coprire l’intero spettro del comfort termico: caldaie murali e a basamento, sistemi di potenza, solare termico, pompe di calore, climatizzazione, rivolgendosi sia al mercato residenziale sia a quello professionale; un portafoglio rafforzato anche dall'acquisizione, nel 2005, di marchi come Beretta (con il polo di Lecco diventato nel tempo uno dei centri di riferimento per la ricerca nel settore), Sylber, Thermital e l’inglese Vokèra.

Dopo l’ingresso in United Technologies Corporation nel 2015 e il successivo passaggio a Carrier Corporation nel 2020, Riello ha attraversato una forte fase di consolidamento in un mercato sempre più competitivo: la transizione energetica, l’evoluzione normativa europea, la digitalizzazione dei sistemi, la sensoristica e l’integrazione dell’Internet of Things hanno alzato l’asticella degli investimenti necessari per restare leader, ma Riello è rimasta solida, e infatti per il 2025, i ricavi netti sono attesi intorno ai 400 milioni di euro, con un Ebitda rettificato di circa 35 milioni.

Numeri che spiegano perché il gruppo sia stato per diverso tempo nel mirino di diversi potenziali acquirenti, inclusi operatori internazionali come i grandi gruppi cinesi dell’Hvac, ma anche player europei e italiani. Alla fine Ariston Group si è portato il bottino a casa, una vittoria che si inserisce in una strategia di lungo periodo perché il gruppo guidato da Paolo Merloni ha già annunciato investimenti per circa 500 milioni di euro in Italia tra il 2022 e il 2028. Per Riello, invece, l’operazione è molto più che un semplice cambio d'azionista, ma l'occasione per rientrare in Italia e soprattutto mettere in atto un piano industriale che sfidi nodi complessi come quello della decarbonizzazione, dell'efficienza energetica e l'integrazione di nuove tecnologie. Un ritorno a una casa, una storia italiana che cambia pagina, senza perdere il filo della propria identità ma che ora dovrà misurarsi con le nuove condizioni del settore del riscaldamento e del comfort climatico.