Pensioni, in Francia il primo sì alla riforma
Il primo passo è fatto. I parlamentari francesi hanno votato sì alla prima lettura della riforma delle pensioni. Il testo è uno dei più delicati della presidenza Hollande. Sinistra radicale e ambientalisti hanno scelto la strada dell'astensione. Favorevole il partito del presidente, quello socialista. Ora toccherà al Senato esaminare la legge, a partire dal 28 ottobre.
Continuano da giorni le proteste contro la riforma, guidate dalla sinistra. Il testo mette d'accordo (quasi tutti). Nel senso che anche i centristi UMP e IDU sono contrarie, per ragioni opposte a quelle portate in piazza dalla sinistra.
La riforma si articolerà in due fasi. Nella prima, da attuare tra il 2014 e il 2019, ci sarà un aumento dei contributi: l'aliquota sui salari dei lavoratori aumenterà dello 0,15%, nel 2015 e dello 0,05% annuo nel 2016 e 2017. Poi il secondo passo, a parire dal 2020. Eì previsto l'innalzamento dei requisiti contributivi per il ritiro: da 41 anni e mezzo di contributi nel 2020 si passerà ai 43 anni nel 2035.