Riforma voli Ue, che beffa per i passeggeri. Aumentano i tempi per i risarcimenti, ma diminuiscono gli importi - Affaritaliani.it

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Riforma voli Ue, che beffa per i passeggeri. Aumentano i tempi per i risarcimenti, ma diminuiscono gli importi

Il commento di Andrea Giordano, avvocato specializzato nella tutela del passeggero e co-fondatore con Piero Armetta di RimborsamiTu, portale online che informa i consumatori sui propri diritti e rende facile e accessibile il processo di rimborso

di Redazione

Diritti dei passeggeri a rischio: l’UE allunga i tempi per i risarcimenti

Le modifiche al regolamento 261/2002 sul trasporto aereo? Siamo di fronte ad un passo indietro nei diritti dei passeggeri. La Polonia, che detiene la presidenza di turno del Consiglio, ha ottenuto il sostegno alle norme meno favorevoli ai consumatori da parte di paesi che rappresentano oltre il 65% della popolazione dell’Ue, un numero sufficiente per adottare l’accordo. Lasciano letteralmente di stucco le parole di Dariusz Klimczak, ministro polacco che ha presieduto i colloqui, che ha definito la riforma “un successo storico” e una “vittoria per i cittadini europei”.

La realtà dei fatti, dietro alle dichiarazioni di circostanza che fanno passare la riforma come “favorevole ai passeggeri” è ben diversa: si tratta di un palese “regalo alle compagnie aeree” che da ben 12 anni provavano a far modificare il regolamento CE 261/04, vero e proprio baluardo dei diritti dei passeggeri. Oltre a ribadire diritti già esistenti e previsti dall’attuale normativa e dalla sentenze della Corte di giustizia, come gli obblighi di assistenza e riprotezione dei passeggeri, sono state introdotte misure ampiamente peggiorative dei diritti dei passeggeri: in prima battuta, la soglia di risarcimento proposta di 4-6 ore. In base alla normativa attuale sono sufficienti 3 ore di ritardo per aver diritto al risarcimento, qualunque fosse la distanza, mentre con la nuova disciplina il tempo di attesa per aver diritto agli indennizzi sale a 4 ore per le tratte comprese tra 0 e 3500 km aerei e ben 6 ore per le tratte superiori a 3500 km.

Poi gli importi di risarcimento, dove viene ridotto il risarcimento massimo spettante ai passeggeri che passa da 600 a 500 euro. L’elenco delle circostanze straordinarie viene adesso ampliato: questo significa che esimono la compagnia dal dover erogare il risarcimento dovuto ex lege. la modifica riguarda anche la finestra temporale per le richieste di risarcimento, riducendo drasticamente il termine da 2 anni a 6 mesi in cui, decorso tale periodo, nulla sarà più dovuto ai passeggeri che subiscono disservizi. Ora la palla passa al Parlamento europeo.

Se la proposta del Consiglio dei Trasporti dell’Unione Europea venisse approvata in Parlamento, potrebbe produrre una modifica del Regolamento. In tal senso la decisione del Consiglio ha scatenato anche le critiche di alcuni gruppi politici del Parlamento europeo. Con una procedura eccezionale che non veniva utilizzata da oltre un decennio, i Paesi dell’Ue hanno adottato una posizione giuridicamente vincolante, aggirando di fatto i consueti colloqui informali con il Parlamento europeo. “Il Consiglio sta cercando di forzare la mano al Parlamento”, ha dichiarato Jens Gieseke, portavoce del Partito Popolare Europeo (PPE) di centro-destra in materia di trasporti, avvertendo che la mossa “danneggerebbe in modo permanente il rapporto di fiducia” tra gli eurodeputati e i governi.

L’eurodeputato liberale Jan-Christoph Oetjen del gruppo Renew ha definito la tattica “inaccettabile”, accusando i governi di usare un “trucco procedurale per impedire al Parlamento di partecipare” al processo legislativo. Adesso il Parlamento ha quattro mesi di tempo per rispondere con una propria contro-posizione, che dovrà essere sostenuta da una maggioranza di almeno 361 eurodeputati. Se effettivamente passasse la proposta di modifica regolamentare, i diritti dei passeggeri verrebbero gravemente ridimensionati; le nuove soglie di ritardo priveranno la maggior parte dei passeggeri del loro diritto di risarcimento, essendo la maggior parte dei ritardi compresa tra le 2 e le 4 ore e lascerà le compagnie aeree che dapprima operavano con maggior efficienza per evitare ritardi che dessero diritto a risarcimenti libere di poter aumentare a proprio piacimento i tempi di attesa dei passeggeri.

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