Economia
Ristori a fondo perduto, al via da lunedì. In 10 giorni su conto

"I contributi" a fondo perduto per le Pmi danneggiate dal Coronavirus, previsti dal decreto Rilancio "verranno erogati dall'Agenzia delle Entrate entro una decina di giorni direttamente sul conto corrente dei richiedenti che rientrano nei parametri fissati dal legislatore". Ad assicurarlo e' il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.
"La procedura che abbiamo realizzato con Sogei - spiega - consentira' di presentare la richiesta on line sul nostro sito internet oppure tramite il canale Entratel inviando la domanda gia' precompilata dai software gestionali di cui gia' si avvalgono i contribuenti e i loro intermediari". Ma non c'e' nessun cosiddetto click day, aggiunge: "Dal primo pomeriggio di lunedi', commercianti, artigiani e piccoli imprenditori interessati, ovvero quelli con un fatturato nel mese di aprile 2020 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente ridotto di almeno un terzo, potranno richiedere i contributi a fondo perduto introdotti dal decreto rilancio".
Le domande potranno infatti essere presentate entro 60 giorni a partire da lunedi'. Intanto sul fronte liquidita' l'Abi fa sapere che sono aumentati di oltre un miliardo i finanziamenti richiesti dalle banche al fondo di garanzia, che hanno superato i 31 miliardi, con 616 mila domande, di cui 555 mila per operazioni fino a 25 mila euro, per un ammontare di 11,2 miliardi di euro. Le banche precisano pero' che per rendere operative le novita' introdotte in Parlamento al decreto imprese - dai 10 anni per restituire i prestiti, alle richieste garantite al 100% fino a 30mila euro fino all'autocertificazione per accelerare le pratiche - c'e' bisogno di aspettare il via libera europeo.
La prossima settimana diventa comunque una settimana cruciale per il decreto Rilancio. Iniziera' infatti martedi' prossimo, slittando di un giorno rispetto al primo calendario indicato, il voto in commissione Bilancio alla Camera sugli emendamenti alla maxi manovra da 55 miliardi su cui il Governo ha puntato per avviare la fase di rilancio tamponando al contempo gli aspetti piu' drammatici dell'emergenza, soprattutto sul fronte del lavoro e dell'occupazione.
Lunedi' ci sara' invece la discussione, a partire dalle 18, sul complesso delle proposte di modifica che si sarebbe dovuta tenere alla fine di questa settimana. Sono stati intanto poco meno di 1.300 (1.294 per l'esattezza) gli emendamenti al provvedimento che i gruppi hanno segnalato alla commissione. Nel weekend si susseguiranno le riunioni dei relatori (Fabio Melilli, Massimo Misiti e Luigi Marattin) con maggioranza e governo per esaminare le proposte, stilare un elenco dei capitoli su cui intervenire e iniziare a dare i pareri, vincolati, in primis, alla disponibilita' delle risorse. La discussione dovrebbe iniziare da sanita' e dal lavoro, i temi piu' caldi.
La maggioranza negli ultimi giorni si e' concentrata sui ritocchi a ecobonus e sismabonus portati dal decreto al 110%: Dem, renziani e 5S (con la firma aggiunta del deputato di Leu Pastorino) concordano su un emendamento che estende il superbonus fino al 2022 e consente di usufruire dello sconto anche a chi ha seconde case unifamiliari, a patto che non si tratti di ville, castelli o dimore di lusso. L'incentivo si potrebbe utilizzare pero' al massimo per due abitazioni.
Ma l'estensione alle seconde case, secondo quanto viene riferito, avrebbe un problema di coperture e non si esclude che alcuni ritocchi all'intervento possano slittare a ottobre, con la legge di Bilancio. Sul fronte auto invece gli schieramenti cambiano: Pd, Leu e Italia Viva (ma una proposta simile e' avanzata anche da Forza Italia) chiedono di estendere l'ecobonus fino a 4mila euro per ibride ed elettriche a tutti gli euro 6, per aiutare a smaltire lo stock di mezzi invenduti nei piazzali degli autosaloni, aumentando di altri 100 milioni l'apposito fondo. Arriva pero' un secco "no" ad incentivi "anacronistici" per le "auto alimentate con carburanti fossili" da parte dei 5 Stelle.