Economia
Roomba spazzato via dal mercato, il robot aspirapolvere Usa va in bancarotta e finisce in mano ai cinesi
iRobot dichiara bancarotta e cede Roomba a due società cinesi: dopo oltre 30 anni, il robot aspirapolvere esce dalla Borsa

Roomba in bancarotta: il robot aspirapolvere simbolo Usa ceduto a Shenzhen e Hong Kong
iRobot, l’azienda americana che ha creato Roomba, il famoso robot aspirapolvere, ha dichiarato bancarotta secondo il Chapter 11 della legge fallimentare statunitense. Per anni Roomba è stato il robot aspirapolvere, non uno dei tanti, ma il primo a entrare davvero nelle case, a muoversi da solo sul pavimento e a dare l’idea che il futuro fosse già iniziato. Oggi quel futuro ha cambiato direzione e l’attività verrà rilevata da due società cinesi, Shenzhen Picea Robotics e Santrum Hong Kong, con il gruppo che uscirà definitivamente dalla Borsa.
Fondata nel 1990 da un gruppo di ingegneri del MIT e quotata dal 2005, Roomba è stato il primo prodotto di massa del settore, definendo uno standard tecnologico poi adottato da tutto il mercato, lo stesso che oggi, però, è diventato molto più affollato e competitivo. L’accordo di ristrutturazione del debito prevede che iRobot continui a operare durante la procedura fallimentare, senza interruzioni per i clienti. Al termine, l’azienda diventerà privata, trasferendo prima le attività a Shenzhen Picea Robotics e Santrum Hong Kong, e poi ritirando le azioni dal Nasdaq. Se il piano verrà approvato dal tribunale del Delaware, gli attuali azionisti non riceveranno alcuna quota nella nuova società, subendo così una perdita totale dell’investimento.
Le difficoltà del robot aspirapolvere non sono ovviamente emerse oggi, ma la crisi va avanti da tempo: negli ultimi anni iRobot ha dovuto fare i conti con i costi che aumentavano, e una domanda sempre più debole, questo ha inevitabilmente portato l'azienda a mettere in dubbio la propria capacità di continuare l’attività. Ma il vero nodo era soprattutto la spietata concorrenza, quella di chi ora mette le mani sull'azienda americana, i cinesi, che negli anni hanno lanciato sul mercato una quantità infinita di robot domestici simili, ma a prezzi molto più convenienti di iRobot; il tutto ha reso Roomba sempre meno indispensabile.
Un passaggio decisivo è stato però anche il fallimento dell’acquisizione da parte di Amazon nel gennaio 2024, quando il colosso dell'e-commerce ha rinunciato all’operazione, temendo il blocco delle autorità antitrust europee. Dopo lo stop, l’azienda ha avviato una ristrutturazione drastica, con il taglio di oltre metà del personale, ma anche questo non è bastato a salvarla. Roomba probabilmente continuerà a essere venduto e ad esistere come prodotto, ma la sua storia si chiude oggi, come quella di molte altre aziende: superate da un mercato globale più veloce e più aggressivo, e sempre più conquistato da chi sta ad Est.
