Scuola, Renzi stabilizza i precari. Ma non la moglie, bocciata al Concorsone
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Centomila precari assunti subito, da mettere in cattedra all'inizio del nuovo anno scolastico nel 2015. E' una delle novità del pacchetto di norme sulla riforma della scuola che il governo Renzi licenzierà venerdi al termine del consiglio dei ministri di ritorno dalla pausa estiva. Mega assunzione, ancora da capire come avverrà, sottolineano dalla Cgil (se con un piano annuale o triennale), da cui però rimarrà fuori Agnese Landini, la 36enne moglie del premier che appartiene all'universo dei professori precari.
Con una lunga esperienza nel mondo della scuola privata, la Landini si è avvicinata da qualche anno al mondo della scuola pubblica, insegnando italiano, latino e storia ora al liceo (paritario) Ss. Annunziata alla villa del Poggio Imperiale vicino a Firenze. Incarico rinnovato di anno in anno e da cui ora ha preso l'aspettativa per seguire meglio la famiglia e la missione di Stato del marito. Incarico che, secondo alcuni rumors raccolti da Affaritaliani.it, vorrebbe riprendere a settembre con l'inizio del nuovo anno scolastico.
La moglie di Renzi non riuscirà però a giovarsi della volontà del governo di portare in cattedra e stabilizzare così 100 mila nuovi insegnanti. Prof da reclutare attingendo dalle graduatorie ad esaurimento (Gae, liste che ospitano circa 155 mila aspiranti insegnanti) e dai vincitori dell'ultimo Concorsone sulla scuola (indetto dal governo Monti), ma rimasti ancora fuori dall'insegnamento.
Agnese Landini ha infatti sì superato la prova preselettiva a dicembre 2012, ma a febbraio 2013 è stata bocciata allo scritto, non passando il Concorsone e rimanendo precaria, pare, al 30° posto di una delle graduatorie ad esaurimento della Provincia di Firenze. Se le indiscrezioni dell'ultima ora verranno confermate e Renzi procederà con la mega-assunzione, solamente i primi prof in lista nel Gae di Firenze riusciranno ad entrare di ruolo. A quanto pare, rimarrà esclusa la signora Landini ben lontana dai primi posti di quei fortunati che il prossimo anno potranno ritrovarsi in cattedra a insegnare in maniera definitiva.