Fisco, stop al segreto bancario. Firmano anche le Cayman. Presto la Svizzera
L’Ocse lancia un assist alla voluntary disclosure italiana. I rappresentanti di 51 Paesi e giurisdizioni facenti parte del Global forum dell’Ocse sulle questioni fiscali hanno siglato ieri a Berlino l’accordo che prevede la fine del segreto bancario a partire dal 2017. aumenta dunque, con lo scambio di informazioni fiscali, la probabilita’ di essere individuati per chi ha capitali nascosti all’estero ponendo quindi l’alternativa offerta dall’autodenuncia inserita nella procedura di collaborazione volontaria come ultimo treno per la tranquillità fiscale. tanto che ieri il ministro dell?economia italiano pier carlo padoan, dopo la firma dell’accordo ha scritto su twitter: "L’Italia sta facendo molto contro l’evasione fiscale e l’accordo di oggi rafforzerà anche l’impatto della voluntary disclosure".
Il nuovo standard per lo scambio di dati tra le giurisdizioni Ocse (51 su 123 partecipanti al Global Forum), già approvato da parte dei ministri delle finanze del G20 in occasione della riunione di fine settembre a Crains, in Francia, prevede la condivisione automatica su base annua delle informazioni riguardanti i conti correnti, i dividendi, gli interessi ricevuti e i redditi derivanti dalla sottoscrizione di polizze assicurative da parte dei propri contribuenti, siano essi privati cittadini, entità giuridiche, fondazioni o trust. Non solo. A fornire questi dati dovranno essere in primis le banche ma anche i broker, le compagnie di assicurazione oltre ad alcuni veicoli di investimento collettivo.
Il Global Forum stabilirà poi un processo di peer review necessario per assicurare l’effettiva applicazione dei termini stabiliti dal programma a livello bilaterale assicurando l’efficacia del sistema. A questo si aggiunga la decisione dei governi dei 51 Paesi di far rientrare nel grande flusso di informazioni condivise anche quelle relative ai beneficiari di entità legali. "Stiamo completando la voluntary disclosure e questo accordo ne rafforzerà l’impatto" ha sottolineato Padoan. L’accordo raggiunto ieri in Germania consentirà infatti ai Paesi firmatari di condividere in maniera automatica le informazioni con effetto retroattivo sui conti correnti aperti a partire dal 2015.