Il 2015? Un anno decisivo per l'euro. Il suo futuro dipende da Grecia e Bric

Il 2015? Sarà un anno ricco di incognite secondo l'economista e blogger Mario Seminerio (nella foto), che ad Affaritaliani spiega come la prima spada di Damocle, per l'Eurozona e per l'Italia stessa, possa essere rappresentata dagli esiti della crisi di Grecia. "Se Syriza vincerà come pronosticato le elezioni riuscendo anche grazie al premio di maggioranza a trovare in parlamento i numeri per governare senza dover imbarcare ulteriori gruppi politici, la crisi greca potrà avere un esito digitale" spiega Seminerio.
Difatti "o il nuovo premier greco, Alexis Tsipras (leader di Syriza, ndr) accetterà i "nein" della troika Ue-Bce-Fmi in tema di ristrutturazione del debito internazionale contratto da Atene, perdendo la faccia e rischiando di veder il proprio governo cadere rapidamente, ma a quel punto il problema riguarderebbe esclusivamente la Grecia e non più l'Eurozona, o ci si avventurerà in un sentiero pericoloso il cui esito potrebbe essere l'uscita di Atene dall'euro".
In questo caso sarà cruciale vedere se e come le autorità europee riusciranno a contenere il "rischio contagio" che potrebbe rapidamente colpire "l'elefante nella cristalleria, ossia l'Italia" e il suo debito pubblico. Anche dando per buona l'ipotesi che alla fine prevalga il buon senso e una soluzione non traumatica possa essere provata, per l'Italia e la sua economia il 2015 non sembra tuttavia destinato ad essere una passeggiata, anzi.
"La manovra varata dal governo Renzi, blandamente, cosmeticamente, contabilmente, illusoriamente espansiva rischia di rivelarsi, al contrario, fortemente distorsiva e avversa ai risparmi degli italiani" spiega l'esperto, aggiungendo che si tratta di "risparmi a scopo precauzionale, che non sono tenuti sepolti sotto terra" e che è pericoloso cercare di indirizzare verso impieghi che solo una "propaganda ignorante e arrogante" è pronta a definire a priori "produttivi", mentre rischiano di rivelarsi molto aleatori.
"Il rischio di segare il ramo su cui stiamo seduti", ossia di depredare il risparmio previdenziale e prudenziale italiano per cercare di sostenere una ripresa in modi che ex post potrebbero rivelarsi decisamente poco felici "è elevato", con buona pace di chi come il Sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, auspica che ci sia ancora spazio per aggiustare la manovra "in corso d'opera".