Cgil-Cisl non sono fianco a fianco: una sedia vuota divide i sindacati
Sindacati divisi. E non è solo un modo di dire. La Cgil di Susanna Camusso e la Cisl di Raffaele Bonanni si sono schierati spesso su fronti opposti. Molto più critica la prima (prima con il governo Monti e poi con Matteo Renzi). Più misurato il secondo. Un atteggiamento che si è notato anche nell'atteggiamento che i due sindacati hanno avuto durante il nodo Rai.
Entrambi proclamano lo sciopero per l'11 giugno. Entrambi protestano contro il taglio da 150 milioni al bilancio di Viale Mazzini e i rischi occupazionali. Poi, la Commissione di Garanzia interviene e definisce lo sciopero "illegittimo". Camusso e Angeletti non arretrano: Cgil e Uil incroceranno le braccia. La Cisl, invece, ci ripensa. Non farà ricorso alla decisione del garante. Il disappunto resta, lo sciopero no.
A poche ore dalla spaccatura, Angeletti, Camusso e Bonanni si ritrovano fianco a fianco. Anzi, non proprio. Intervenuti all'Ara Pacis per il convegno “4 giugno 1944: il Patto di Roma, un sindacato libero nell'Italia liberata”, i tre leader hanno preferito prendere le distanze, grazie a una sedia vuota. La dimostrazione plastica di un rapporto teso.